La mia Londra

un capodanno vissuto pericolosamente...

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  1. venere69
     
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    ciao murphy, il tuo racconto é bellissimo dai facci sognare ancora...! rolleyes.gif
     
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  2. M U R P H Y
     
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    Troppo buone!
    Comunque mi fa veramente piacere riscuotere il vostro gradimento... proseguirò con la prossima puntata molto tour_istica...
     
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  3. tahyde
     
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    tu murphy secondo me sei un uomo dalla ferrea memoria..magari anche acuita dalla vena letteraria però conservi immagini e cronologie molto nitide sebbene non siano di vacanze fatte 6 mesi fa.
    sicuramente questo denota che sono tutte esperienze che hai vissuto intensamente e leggendo ho riassaporato la sensazione del capodanno tra la folla, nelle piazze, forse il modo + liberatorio per vivere una festa di cui francamente molti, me x prima, farebbero volentieri a meno!
    io purtroppo non ho mai vissuto un capodanno a londra, nè l'ho mai vista, x quanto sia da sempre nel mio cuore e nelle mie aspettative, però ho vissuto un capodanno in piazza a Venezia, a S. Marco, proprio nel 2000,l'anno del nuovo millennio!
    Anche lì (incredibilmente) ci sono stati i fuochi, tappi di bottiglie che piovevano dal cielo,spumante versato fuori e dentro ai bicchieri ed euforia generale.
    è stata una bella sensazione!
     
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  4. M U R P H Y
     
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    La tua analisi è perfetta tahyde... ho un'ottima memoria, molto fotografica, soprattutto per quel che riguarda le esperienze che sono a mio parere indimenticabili.
    Anche io non amo le festività natalizie e di fine anno... xò devo dire che in alcune occasioni trascorrere il capodanno tra la folla, come mi è successo a Londra o a Budapest ad esempio, mi ha dato gran belle emozioni. smile.gif
     
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  5. M U R P H Y
     
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    Sesta puntata

    Il mattino seguente, o meglio qualche ora dopo, eravamo ancora ubriachi… non di alcol ma di euforia per quello che era stato un capodanno speciale trascorso semplicemente in compagnia di amici scoperti così per caso e soprattutto vissuto nella stupenda Londra.

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    Però devo dire che eravamo anche parecchio intontiti… saltata la colazione continentale (non è quella americana dry.gif ) considerato che era troppo tardi, la tappa obbligata era una delle tante botteghe asiatiche dove abusare di pollo fritto e patatine, falafel, involtini vari, extra-fritti da consumare nel verde hyde park.

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    La giornata prevedeva inoltre il cambio di hotel, considerato che la bettola nella quale alloggiavamo era troppo esosa rispetto ai servizi (?) che offriva.
    Quindi consumato il nostro pasto luculliano su di una panchina partimmo alla ricerca del Bed&Breakfast più conveniente che non tardammo a trovare considerato che la concorrenza è spietata e fuori ogni porta delle decine di strutture alloggiative i cartelli con i prezzi con l’offerta del giorno cambiano continuamente con ritmi forsennati.
    Infatti subito individuato il nuovo hotel (che parola grossa) che con lo stesso trattamento permetteva di risparmiare circa 5 sterline al giorno iniziarono le operazioni di trasloco.
    Solito receptionist asiatico incazzato con turbante e via con l’occupazione della nuova camera, sempre all’ultimo piano… con quei dannati scalini ripidissimi. mad.gif

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    Max ormai era quasi giunto al termine della sua vacanza e in quelle giornate approfittammo per visitare ancora un po’ Londra ed in particolare, ricordo, i mercati di Portobello e Camden Town.
    Visite che effettuammo insieme ai nostri amici e soprattutto alla guida di Jasmine.
    Due mercati particolarissimi… il primo in effetti un po’ inflazionato e molto turistico nel bel mezzo di Notting Hill mentre il secondo in quartiere vivace e con una affluenza più schietta.
    Camden è un labirinto di bancarelle con artigianato, cianfrusaglie e vestiti di ogni tipo.
    Per chi conosce Torino una sorta di Baloon… tradizione e frequentazione un po’… come dire… malfamata.

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    Portobello è la leggenda, lunghissimo ed interminabile con merce molto più ricercata ed una marea di turisti da fregare… si anche da quelle parti.
    Temibilissimi sono i giamaicani…

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    Ricordo che acquistai qualche souvenir veramente kitch del tipo una teiera per la mamma, un tazzone per il papà con bandiera inglese e quant’altro nonché le immancabili t-shirts stampatissime per me.

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    Tante le passeggiata nei parchi come Regent's Park, il solito Serpentine… le vasche a Piccadilly Circus, Trafalgar Square con i suoi piccioni, l'Houses of Parliament, Westminster Abbey, Whithall con le guardie a cavallo, Tower Bridge e il Big Ben…

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    Per Max era arrivato il giorno della partenza, purtroppo, dopo questa ennesima avventura vissuta spassionatamente con un valore sopra gli altri: la nostra amicizia.
    Mentre preparava la valigia, o meglio chiudeva il suo consueto zainetto viola formato ridottissimo, sentimmo dei gridolini… o meglio gridolini con tono femminile provenire dalla stanza accanto.
    Non ci eravamo mai interrogati sui clienti del B&B, sporadici erano gli incontri salvo la mattina a colazione… quelle erano proprio voci femminili che ridacchiavano… w00t.gif
    Quindi da buoni galletti, iniziammo (nonostante l’imminente partenza di Max) a bussare nella parete, a giocare con queste sconosciute che stavano al gioco… fino a scrivere bigliettini da passare sotto la porta…
    Finalmente la porta si apri proprio mentre eravamo intenti ad origliare e ne sortirono due ragazze, carine e molto simpatiche, che scoprimmo essere due parigine… wink.gif
    Era tardi per Max che dovevo accompagnare a Victoria Station… ma ebbi lo stesso il tempo di fissare un appuntamento al mio ritorno.
    Il mio amico Max lasciava Londra… e restare da solo per un’altra settimana non mi allettava granché, ma soprattutto partiva il mio compagno di avventure, la mia spalla e viceversa… be’ comunque c’eravamo divertiti come al solito con poco o con tanto a seconda dei punti di vista.
    Lunghe chiacchierate notturne, passeggiate in lungo ed in largo, la scoperta di una realtà affascinante e quello che avrebbe dovuto essere un viaggio di consolidamento di una storia sentimentale con la Louise si trasformava nella conferma di una grande amicizia in terra londinese.

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    Un abbraccio forte e arrivederci a Torino, mentre tornavo dalle nuove amiche francesi.

    Continua…
     
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  6. tahyde
     
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    finalmente....;-)
     
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  7. venere69
     
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    No!! è gia`finito.....
     
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  8. M U R P H Y
     
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    Settima puntata
    Le mie nuove amiche francesi, Christine e Marie, erano state di parola… infatti le trovai nella hall ad attendermi.
    Due ragazze, o per capirci meglio giovani donne, biondine molto simpatiche con le quali entrai in sintonia praticamente subito.
    Erano originarie di un paesino nei pressi di Parigi, turiste abituali di Londra dove soggiornavano spesso nel corso di ogni anno.
    Christine, con la quale nacque presto una sorta di affinità culturale wub.gif , aveva partecipato ad un progetto europeo di scambio per giovani insegnanti madrelingua.
    Be’ mi portarono da subito in giro per i pub londinesi

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    dove avevano numerose amicizie e devo dire che da quella sera non pagai più una consumazione grazie ai numerosi amici brilli che pretendevano assolutamente (e nessuno osava contraddirli) di offrire da bere in quei locali che ci vedevano assidui ospiti.

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    Ricordo le piacevoli passeggiate che insieme facevamo per Londra, senza una meta ma con due formidabili guide che mi avevano praticamente adottato a loro accompagnatore ufficiale.
    Con loro visitai quei luoghi magari poco noti ai più oppure le classiche visite "pesanti" come ad esempio Westminster Abbey molto più digeribile.

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    Purtroppo, benchè vissuta molto intensamente, questa piacevole compagnia terminò dopo circa quattro giorni, perché le simpatiche francesine tornavano in patria.
    Infatti di mattina, solito tragitto per Victoria Station, scambio di indirizzi con grande abbraccio e scambio di effusioni con Christine con la quale nonostante le promesse dopo alcuni scambi epistolari, nel giro di pochi mesi, prima dell’estate ci perdemmo “di vista” per sempre.
    Tornavo nuovamente in quella che era divenuta la mia tristissima camera… devo ammettere un po’ stanco per via di queste giornate vissute intensamente e questi ripetuti addii.
    Una emozione dietro l'altra...
    Credo fosse l’ora di pranzo… mi misi sul letto, davanti la finestra con vista sui tetti londinesi libero da qualunque pensiero ad osservare quel cielo plumbeo ma con un suo fascino… mi prendevo un momento di sosta, di relax, quasi lasciando il mio corpo ed osservando dall’alto il succedersi degli eventi… poi… il sonno ebbe il sopravvento.

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    Un lungo riposo, ricordo che era buio… Londra di sera è ancora più bella… non potevo fare altro che incamminarmi verso il centro, Oxford Circus… Piccadilly Circus dove non ti senti mai solo…

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    Ed infatti… non ci crederete, ma giuro fu così… tra la folla una giovane donna mi si presentò davanti: “Francesco!”
    Era Jasmine la ragazza del Roberto cunese che incrociandomi tra la gente mi aveva quasi placcato.
    Un incontro fortunato perché avevo ancora una amica con la quale trascorrere qualche gradevole momento e soprattutto perché la sera successiva mi invitò a casa sua, nei pressi di Camden Town, a mangiare un piatto di spaghetti “with tomato” preparati dalla sua mamma.
    L’inciso è che trovai nuovamente una estrema disponibilità e gentilezza da parte di chi mi aveva conosciuto una notte e poco più e mi invitava a casa sua a cena… gli spaghetti non erano granché ma la compagnia gradevolissima.
    Continuavo ad interrogarmi circa la relazione tra il Roberto cunese monatanaro occhialuto e la bella Jasmine inglese di origine malese... l'amore è proprio cieco pensai blink.gif
    Be’ ormai, forse finalmente, la mia vacanza volgeva al termine… questa volta la tristezza era forte, Londra era entrata di diritto nel mio cuore.
    Una metropoli multiculturale, multietnica, ricca di arte e di persone che accoglie tutti senza guardare in faccia nessuno.
    Ti senti costantemente libero e nello stesso tempo parte dei cittadini del mondo.
    Il mio volo charter partì con 13 ore di ritardo ma trascorsi quelle ore con una serenità che non è possibile descrivere, proiettando nel mio cervello le immagini di questa fantastica esperienza nata come definizione di una relazione a due e finita come grande amore per me stesso e per il mondo.
    Grazie Londra.


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  9. tahyde
     
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    grazie murphy x questo bell'epilogo..
    quello che dici è vero, effettivamente viaggiare, con la consapevolezza di farlo e non solo di soggiornare in un hotel all inclusive dotato di comfort, è in un certo senso un'esperienza d'amore.
    quando un posto ti entra dentro per la sua cultura, natura, architettura e diversità è capace di arricchire e far crescere non meno di altri eventi personali.
    Un viaggio può essere crescita, una scoperta in primis di noi stessi in relazione ad esso.
    Per fortuna l'orizzonte è al di là dei nostri confini visivi!

    Edited by tahyde - 23/3/2006, 16:27
     
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  10. lupenz64
     
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    Caro Murphy, che dire? ci hai fatto attendere il seguito, ma ne è valsa sicuramente la pena!
    Vorrei tanto avere la tua memoria.
    Il ricordo dei miei viaggi meno recenti, sebbene sempre molto piacevole, è vago e indefinito, purtroppo. Non riuscirei certamente a ricostruire gli eventi seguendo una cronologia così minuziosa. C'è anche da dire che i tuoi racconti sono ravvivati da piacevoli e gustosi episodi di incontri ed amicizie che, a mio avviso, oltre ad essere divertenti da leggere aiutano, chi scrive, a fissare meglio ricordi e momenti particolari del viaggio.
    Infatti, a tal proposito mi viene in mente di quella volta in cui mi trovavo a Manaus, in Brasile, e conobbi un ragazzo che, dopo qualche piacevole chiacchierata in uno strano idioma anglo-italo-portoghese...vabbè, ma questa è un'altra storia!!! huh.gif
    Comunque è stato vent'anni fa e lo ricordo come fosse ieri!
     
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24 replies since 4/11/2005, 22:48   469 views
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