La Tunisia nuova frontiera estetica

non solo silicone?

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  1. falak
     
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    Inserisco un altro articolo che tratta l'argomento...

    Turismo medico, la chirurgia è all inclusive

    Pacchetto vacanza tutto incluso, vitto, alloggio e intervento di chirurgia plastica a prezzi modici. Solo 2.600 euro per volare dall’Italia verso la Tunisia, trascorrere una settimana in albergo e farsi rifare il seno. Per tornare vergini, con un intervento di ricostruzione dell’imene, bastano 1,100 euro e dopo una notte in clinica si ritorna all’adolescenza. Il turismo medico è un business che da Inghilterra e Stati Uniti si sta diffondendo in Italia. L’offerta è un all inclusive verso paesi, dal Brasile al Medio Oriente, dove il costo degli interventi si dimezza rispetto alle cliniche europee. Dagli interventi dentistici al lifting, dalle cure dimagranti a quelle contro le calvizie, su internet spuntano agenzie che offrono vacanze salute verso la Romania o l’India. Nel Regno Unito una ricerca di Tourist Abroad, portale specializzato nelle informazioni sul turismo medico, ha comparato i prezzi degli interventi oltremanica e il grado di soddisfazione degli utenti. L’86.8% dei 650 votanti si dichiara soddisfatto dell’intervento di chirurgia plastica eseguito all’estero, percentuale che
    raggiunge quota 91% quando si parla di trattamenti dentistici. Se a Londra rifarsi le labbra costa 4.350 sterline, nel vicino Belgio l’intervento costa meno di 2.000. Il prezzo di una protesi dentale nel Regno Unito è di 2.000 sterline, 570 in Turchia e 750 in Polonia. I vantaggi che spingono 50mila cittadini britannici, e ben 40mila italiani, a scegliere l’estero per le cure mediche sono evidenti: il prezzo, liste d’attesa più sottili e la possibilità di una vacanza che unisce l’utile al dilettevole. La chirurgia e le spiagge della Tunisia, tramite agenzie che mettono tutti i confort nel pacchetto.

    Ma quali sono i rischi? Ne abbiamo parlato con Francesco d’Andrea, segretario della Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica e professore ordinario alla Seconda università di Napoli.

    In Italia aumentano le offerte di turismo medico, è un fenomeno che sta raggiungendo livelli anglosassoni?

    Non penso che possa prendere piede, in Italia fortunatamente è ancora molto forte il legame tra medico e paziente. Testimonianza è il fallimento dell’esperienza della società spagnola corporation dermoestetica che ha cercato di introdurre massicciamente in Italia questi pacchetti low cost.

    Come vede il fatto che la chirurgia divenga un business per agenzie turistiche?

    Secondo me il low cost non può essere applicato alla medicina. Se si tratta di fare solo un viaggio vacanza sono d’accordo, ma se parliamo di chirurgia non ne vedo il motivo. Quando parliamo di chirurgia plastica trattiamo di una vera e propria branca della medicina, la cui gestione non può essere affidata alle agenzie.

    Quali sono i rischi connessi a questo fenomeno?

    Il problema è la mancanza di un percorso completo: non si può limitare la chirurgia estetica all’atto operatorio ma ci vuole più di una visita. Serve un percorso preliminare e bisogna curare il dopo intervento. Anche l’aspetto psicologico è fondamentale. In questi interventi possono verificarsi rischi e complicazioni, e in questo caso chi le gestisce? Un altro aspetto è quello legale, se l’intervento viene eseguito male chi risarcisce il paziente?

    Però è innegabile il vantaggio economico.

    E’ vero che i medici stranieri sono più economici ma non vorrei che tutto andasse a scapito della qualità. Il rapporto medico paziente non può essere sostituito dal solo vantaggio economico.

    Andrea Gianni

    22/10/2008

    Fonte: Ifgonline


     
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11 replies since 20/11/2005, 00:15   9254 views
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