Djerba, l'isola dell'oblio..

una vacanza tra spiaggia, pub e deserto...

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  1. Supersary
     
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    Ciao a tutti, sono nuova e sono appena tornata da una fantastica settimana a Djerba (per quanto mi abbia lasciato addosso un senso di malinconia che non riesco a togliere....).
    inizio mandandovi una foto dell'esperienza più bella della mia vita...presto racconterò nei dettagli il viaggio!

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  2. M U R P H Y
     
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    Benvenuta Supersary, ti prendiamo subito in parola ed attendiamo il racconto dettagliato insieme ad un buon numero di scatti fotografici.
    Non esitare!
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  3. Supersary
     
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    Un viaggio per 3
    Ovvero: come fu che Sara, Jessica e Rita partirono per Djerba.
    Capita a volte di aver bisogno di partire.
    Per rilassarsi, per fuggire, perchè si ha voglia di libertà (che chissà com'è, ma mai che tu la riesca a trovare dove vivi, questa libertà),per trovare una parte di se stessi o per festeggiare la tesi di laurea.
    O per tutti questi motivi e anche di più, come è successo a me.
    Capita anche di avere un budget limitato, e che una amica trovi- quando ormai le speranze sono vane e ti prepari a lavorare per la stagione come un mulo, e passi le giornate dicendo che lo sapevi che dovevi prenotare il primo viaggio che avevi visto- un viaggio last minute per Djerba.
    Ora, ma Djerba dov'è che sta?!Mica è la Sharm in cui dovevamo andare...quel posto tutto alberghianimatoriitalianipiscinamare in cui tutti vanno.
    E così, appurato che Djerba è sita in Tunisia (visioni di spezie colorate e dromedari si affacciano alla mente), prenotiamo e ci prepariamo alla partenza per questa vacanza Solo Donne (il che ci fa sentire a rischio di essere tacciate di vacanza da turismo sessuale, anche se io mi sento salva in quanto con regolare ragazzo a casa).

    La mattina dobbiamo alzarci presto: una serie pressochè infinita di mezzi marchiati FFSS ci aspetta per portarci a Bologna partendo da Forte dei Marmi, il mio paese, in solamente 4 ore ( 180 km. in auto:2 ore scarse. il dubbio che avremmo fatto prima a piedi si insinua tra una sinapsi e l'altra).
    Fiduciose nella proverbiale non puntualità dei treni italiani ci muoviamo all'ultimo secondo, e infatti: perdiamo il primo treno, la qual cosa causa la perdita della coincidenza col secondo, la qual cosa causa la perdita del terzo e la conseguente scelta obbligata del quarto che è in ritardo di 20 minuti.
    Vabbè, niente ci scoraggia, e finalmente per ultime, col fiatone e vistosamente guardate male prendiamo l'aereo.
    E' fatta.
    Jessica ha paura del volo e piange aggrappata alle gambe del bello steward tunisino, mobilitando tutto il volo, ma è fatta.
    Sono in vacanza.
    Finalmente metterò piede in quella Africa che da sempre è nel mio cuore e in cui ho il vago sospetto che quel cuore lascerò.
    Mentre sorvolo le nostre campagne e le nostre città, sempre più diagrammatici ammassi di puntini rossi, costellazioni mattonifiche di gente in movimento perenne e frenetico, saluto senza alcun rimpianto la Squallitalia e mi chiedo col sorriso sulle labbra cosa succederà.
     
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  4. zewa
     
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    QUOTE (Supersary @ 7/4/2007, 16:55)
    ... prepariamo alla partenza per questa vacanza Solo Donne (il che ci fa sentire a rischio di essere tacciate di vacanza da turismo sessuale, anche se io mi sento salva in quanto con regolare ragazzo a casa)....

    ecco.. visto che io non c'avevo il ragazzo a casa, andando senza uomo in tunisia, son andata insieme a mia cugina a far turismo sessuale :rolleyes:
     
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  5. manu78
     
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    Ciao Supersary e benvenuta!!!!
    aspettiamo il seguito...la foto è bellissima!!!!!
     
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  6. Supersary
     
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    CITAZIONE
    ecco.. visto che io non c'avevo il ragazzo a casa, andando senza uomo in tunisia, son andata insieme a mia cugina a far turismo sessuale

    Il che, col senno di poi, mi sembra cosa saggia e giusta.. !image image

    Edited by Supersary - 10/4/2007, 23:52
     
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  7. Supersary
     
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    Comunque:..Parte seconda:
    Una pazza in aereo e una stanza che profuma di mare e bouganville
    Dicevamo che così ci lasciamo una Bologna bagnata da una pioggia di freddi spilli che ti bucano la pelle, e via via che l'aereo guadagna quota sento che il vento, oltre a sorreggere il suddetto mezzo, alleggerisce anche il mio spirito, ripulendolo dalle insoddisfazioni e preoccupazioni quotidiane..
    Vorrei guardare fiduciosa il suolo che scorre, il mare, le montagne...ma i miei desideri di vaneggiamenti bucolici sono ostacolati dalla crisi di panicuccio di Jess, che coinvolge buona parte dell'aereo e, come ho annunciato, soprattutto il personale, culminando nel placcaggio del bello steward da parte della mia amica.
    E non dico per dire: mentre lui passava lei gli si è aggrappata alle gambe costringendolo praticamente ad affrontare l'atterraggio in piedi e con un una tipa che gli stringeva le gambe così forte da bloccargli la circolazione della safena.
    Mentre atterriamo distolgo l'attenzione dalle mie amiche e getto uno sguardo al paesaggio...
    Una pista ritagliata come un origami in mezzo al nulla, sopra un terreno così grigio e brullo e costantemente pianeggiante da sembrare una stampa più che una realtà tridimensionale..potrei pensare che mi sembra più brutto di come avrei sperato...potrei rimanere un pò delusa se non fosse per quel respiro del cuore, quel rumore lieve e inconfondibile di quando dopo lunga apnea esso si riempe ingordo d'aria fresca e con essa, all'istante, di quella dolce e terribile malinconia...una nostalgia senza ancora oggetto..il bacio del cuore ad luogo ed un istante in cui si è sentito a casa..
    chissà perchè, ma nel momento in cui sono felice mi sento anche così malinconica...sarà perchè la felicità pura arriva solamente a piccoli istanti che quando allunghi la mano per toccarli ecco che già sono volati via..

    Il pullman ci porta al nostro albergo, il Vincci Resort (altro amletico quesito: ma "vincci" sarà dovuto ad una erronea comprensione e traslitterazione di Vinci-nel senso di Leonardo Da?-?).
    Per prima cosa (dopo che ci sono state portate le valigie in camera, cosa che non so a voi ma a me procura ludibrio immenso in quanto primo segno che sei VERAMENTE in vacanza e che VERAMENTE non devi più muovere un muscolo se non per beremangiarefumareOattivitàvariedisvago) usciamo sul terrazzo della nostra camera..
    la piscina blu ci saluta creando deliziosi cerchietti con l'aiuto di una palma compiacente, e nell'angolo del terrazzo cresce una bouganville i cui fiori mandano riflessi purpurei sulle pareti bianche...prima di rovinare tutta la poesia fumando una sigaretta, seduta sull'angolo del letto annuso il salmastro e l'odore dei fiori...chiudo gli occhi quasi completamente fino a quando, tra le ciglia, lascio che i fiori divengano nuvole viola che si rincorrono...

    Edited by Supersary - 12/4/2007, 00:44
     
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  8. zewa
     
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    Supersary non hai colto la punta d'ironia nella mia frase sul turismo sessuale :rolleyes: ma si vede che anche te la penserai come la massa ;)
     
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  9. Supersary
     
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    La vacanza ha il suo vero inizio.
    Ossia: come le ragazze trascorsero i primi due giorni, e cosa ne fu del Francese Senza Ossa.

    La sistemazione in camera viene decisa da Mamy (Rita) la quale si prende il letto singolo nella nicchia sotto la finestrella e lascia a me e Jessica la possibilità di dormire in quello matrimoniale.(e non siate tentati di interpretarlo come un gesto altruistico:Rita SA che io e Jess scalciamo e non vuole fastidi).
    Dopo un pò di relax in camera e una ripulita decidiamo di scendere a prendere qualcosa in uno dei bar dell'albergo.
    La scelta ricade su quello che rimarrà il nostro angolo preferito: bassi tavoli sormontati da alti narghilè e circondati da quasi comodi cuscini; lunghi divani in legno alle pareti e, soprattutto, il nostro Apu.
    Ora, bisogna specificare che Apu non era il suo nome (dettaglio che peraltro ci è rimasto oscuro), ma il nome affettuoso con cui lo chiamavamo tra noi: il cortesissimo addetto a questo angolo dell'albergo era un signore vestito con camicia e pantaloni bianchi, gileino rosso scuro e cappellino tipico nella stessa tonalità, il che nell'insieme ( e grazie anche alla statura minuta ed al buffo tono di voce) faceva ricordare la scimmietta del noto cartone Disney "Aladdin".Apu, appunto.
    Ci sediamo e beviamo il primo tè alla menta della vacanza guardandoci attorno con occhi sognanti, ancora incredule del fatto di essere riuscite a partire davvero.
    Prima di recarci a cena facciamo un giro in piscina e subitaneamente veniamo bloccate da un ragazzo che ci propone una gita a cavallo della durata di tutta la mattina.
    Io e Jess ovviamente diciamo di sì all'istante, nonostante gli sguardi perplessi di Mamma Rita e totalmente incuranti della netta sensazione che stava pervadendo il nostro allegro trio: quella di aver preso la prima incu....della vacanza.
    La serata scorre tranquilla tra la cena, il vino rosso da mal di testa, il dopo cena, il pessimo mojito, l'ottima grappa, 4 chiacchiere con i ragazzi dell'albergo..
    l'intenzione sarebbe di andare a letto presto per farci trovare pronte per la cavalcata del mattino dopo ma caso vuole che, ahimè, ci sia nell'albergo tale 'pub latino' e infatti facciamo pietosamente tardi.
    Sul far del mattino io e la mia compagna di materasso ci svegliamo senza capir bene perchè, viste le pochepoche ore di sonno.
    Nella luce rossoargento del mattino, assieme allo stormire dei palmizi baciati dal vento udiamo poi, via via che i nostri sensi si risvegliano, come un frinire di enormi grilli che sembra divenir poi un ringhiar di cane...anzi no...un girar di motosega..insomma: Mamma Rita russa come un pescatore alsaziano ubriaco.
    nei giorni seguenti abbiamo imparato ritmi e cadenze della melodia prodotta dai suoi condotti respiratori e addirittura ne è nato un gioco.
    [Apro qui una piccola parentesi: se Rita russa e tu la chiami è inutile ai fini russatori, in quanto non serve a farla smettere, ma è divertentissimo perchè lei al suono "RITA!" risponde aprendo gli occhi in stato di trance e saltando su con un "eehhh??" assonnatissmo, per poi ripiombare in fase di sonno REM in tre- e dico 3- secondi, senza poi ricordarsi di essere stata chiamata.Io e Jessica abbiamo raggiunto cifre del tutto ragguardevoli, sui 15 richiami consecutivi, ottenendo sempre la stessa spaurita reazione e vedendola sempre riaddormentarsi russando in pochi secondi.unica conseguenza: lamentava di aver dormito ma di non "sentirsi tanto riposata al mattino, chissà perchè."]
    Alle nove siamo quindi belle e che pronte per la gita. Tutte tranne M.R. (Mamma Rita) che ha mal di schiena ed un pò sonno....
    Giunte al maneggio io e Jessica ci facciamo grosse del fatto di aver studiato equitazione per tanti anni (omettendo il particolare che erano quasi altrettanti anni che non facevamo una seria cavalcata) e così ci ritroviamo capo gruppo messe in sella a Dynamite e Kaiser, due stalloni che avevano scitto in fronte "mi girano le palle e qui comando io".
    A parte il nervosismo iniziale dei nostri due cavallucci, tutto va bene ed io mi ritrovo ben presto a fomentere degli "harreggiamenti" - chiamasi così per scelta della sottoscritta le fasi in cui urli harrrrr!! alla tua cavalcatura e parti un pò al trot-galopp).
    Vuolsi così che ogni tanto allunghiamo il passo, e non ci accorgiamo -ok, ce ne accorgiamo- di ciò che succede a quello che diventerà il nostro amico Francese Senza Ossa.
    Partito ultimo della fila il Nostro era totalmente incapace di imprimere la propria volontà sul suo cavallo il quale, dal canto suo, aveva irrevocabilmente deciso che avrebbe fatto tutto ciò che facevamo noi, e quindi partiva al trotto ogni volta che io e Jess harreggiavamo un pò: ecco che quindi da 11° il Francese si trovò 8°, e quindi 6° e così via fino a divenire 3° dietro di noi, ormai completamente rassegnato ad accettare i voleri del suo bianco cavallo, e nostri.
    Così rassegnato ma sorridente ogni volta si trovava a sobbalzare senza controllo e senza ritmo sulla sella, e nel far ciò assumeva una postura alquanto particolare: la sua gamba destra si trovava evidentemente priva di forza e lui iniziava nella fase uno ad inclinarsi e ruotare in tal direzione sulla sella, per poi piegarsi, arrotolarsi e ringobbirsi sulla sella e sul collo dell'animale come se, povero ragazzo, fosse stato senza ossa.Un pupazzo di caucciù che si si piegava su se stesso e in avanti in una posizione di totale instabilità e disumana mollezza.
    La vicenda del nostro caro Francese Senza Ossa ha trovato fine e punto di massimo pathos nel momento in cui io e la mia compagna ci siamo lanciate su una piccola duna al galoppo: mescolato al nostro urlo di incitamento ai cavalli echeggiava infatti l' "aaaaahhhhhhhh!!!!!!" del signore in questione...la paura deve essere stata in ogni caso surclassata dall'emozione e dalla scossa adrenalinica perchè girandoci lo abbiamo visto ricurvo, urlante e sobbalzante ma con un sorriso COSI'. :woot:
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    Dopo una pausa al souk di Midoun (seconda nettissima sensazione di fregatura in corso mentre facciamo compere) torniamo indietro.
    Troviamo anche il tempo per salire sul dromedario e farci fare una fotografia.
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    La gita è stata molto bella, la guida che era con noi al mercato, e con cui abbiamo fatto subito amicizia, è molto simpatica e poi abbiamo conosciuto anche Mounir, che lavora in quei giorni col fratello al maneggio e che diventerà una delle compagnie fisse durante le serate Djerbensi.
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    Un pò di piscina il pomeriggio è doverosa per rilassarsi ed ustionarsi.
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    La sera in albergo io ovviamente mi rendo subito disponibile per la "sfilata in abiti tradizionali" coinvolgendo Jess (M.R. sta già riscaldando la telecamera per immortalare il tutto.) e così ci ritroviamo insaccate in due tuniche scialbe mentre le altre son tutte agghindate... ha voglia l'animatore Khalil a dirmi che non mi serve un bel vestito perchè sono già bella io: a me sembra stia solo cercando di consolarmi.
    Dopo la cena e lo spettacolo andiamo al solito pub, dove incontriamo Mounir e conosciamo Albert, altro personaggio che diventerà un punto cardine della vacanza e ci farà vedere un pò di vera vita domestica, e poi in discoteca.
    Se ripenso a quel martedì...
    mentre vado a letto ripenso alla giornata appena trascorsa:la voglia di trasferirmi lì con i miei adorati cavalli, l'impressione profonda che mi hanno lasciato gli occhi lucenti delle persone (degli occhi scuri così brillanti da sembrar verdi..un gioco di magia...), la sensazione di essere a casa..quelle palme e gli ulivi così distanziati tra loro si stagliano tra il grigio della sabbia e l'azzurro del cielo, in mezzo a casette bianche dalle finestre azzurre.
    i bambini ripetono divertiti "bonjour, bonjour" e potresti continuare a dirglierlo e a sentirti rispondere 100 volte.
    ascolto i rumori degli zoccoli dei cavalli, del vento sulla sabbia.
    In mezzo alle case e lungo i vicoli alcune persone parlano tra loro in una lingua calda e sconosciuta..mi sembra una canzone, un motivo che mi parla al cuore..chissà poi le parole quali sono, ma dentro di me lo fischietto già..
    Buonanotte Djerba.. quasi quasi.. quasi quasi mi sembra di non ricordare più che non ero mai stata qui..
     
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  10. tahyde
     
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    che bel racconto supersary..denso di emozione.
     
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  11. Supersary
     
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    Grazie! :P
    Spero che sia divertente da leggere...cerco di non dilungarmi troppo, ma ogni nuovo paragrafo mi riporta a quella settimana e mi diverte tantissimo scriverli! :D :D
     
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10 replies since 5/4/2007, 18:38   553 views
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