La graine et le mulet

in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia

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  1. M U R P H Y
     
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    COUS COUS
    titolo originale: La graine et le mulet
    paese: Francia
    anno: 2006
    genere: fiction
    regia: Abdellatif Kechiche
    sceneggiatura: Abdellatif Kechiche
    cast: Bruno Lochet, Sabrina Ouazani, Leïla D'Issernio, Mélèze Bouzid, Rosalie Symon, Mohamed BenAbdeslem, Olivier Loustau
    fotografia: Lubomir Bakchev
    montaggio: Ghalia Lacroix
    scenografia: Benoit Barouh
    costumi: Maria Beloso
    produttore: Claude Berri, Pierre Grunstein
    produzione: Pathé Renn Productions, Hirsch, TF1 Films Production
    supporto: Centre National de la Cinématographie (CNC)
    distributori: Pathé Distribution

    Sète, cittadina vicino Marsiglia. Beiji, 60 anni, lavoratore portuale affaticato impiegato in un cantiere navale, si trascina sul cantiere per un lavoro che, con l’età, è diventato insostenibile.
    Padre di famiglia, divorziato, continua a restare vicino alla sua ex moglie e ai figli, nonostante una storia familiare fatta di rotture e tensioni che le difficoltà finanziarie non fanno che acuire.

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    Beiji attraversa un periodo delicato della vita e tutto contribuisce a far crescere in lui un sentimento di inutilità.
    Una sensazione di fallimento che lo accompagna da un po’ di tempo, e che ad un certo punto vorrebbe scrollarsi di dosso realizzando un sogno: metter su un ristorante di sua proprietà.
    Certo, l’impresa è alquanto improbabile visto che il suo stipendio, insufficiente e irregolare, non basta certo a offrigli i mezzi per realizzare la sua ambizione.
    Questo, tuttavia, non gli impedisce di sognare, di parlarne, soprattutto in famiglia.

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    Una famiglia che pian piano si unisce intorno al progetto, diventato per tutti il simbolo della ricerca di una vita migliore.
    Grazie al loro senso di organizzazione e ai loro sforzi il sogno si avvia verso la realizzazione. O quasi..


    (ANSA) - VENEZIA, 3 SET - Applausi alla 1/a proiezione ieri notte del film in concorso a Venezia '64 del regista tunisino Abdellatif Kechiche, Le graine e le mulet.
    Il film, della durata di due ore e mezza, e che sara' distribuito in Italia dalla Lucky Red racconta la vita della famiglia di Beiji, operaio francese dal sangue arabo che lavora nei cantieri navali di Sete, vicino Marsiglia


    ABDELLATIF KECHICHE

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    Abdellatif Kechiche (Tunisi, 1960) si trasferisce a Nizza nel 1966 e a metà degli anni ’80 si fa conoscere recitando per autori come André Téchiné e Abdelkrim Bahloul. Nel 2000 esordisce alla Regia con Tutta colpa di Voltaire (La faute à Voltaire), che riceve il premio per la miglior opera prima a Venezia e il Young Audience Award.

    FILMOGRAFIA

    La faute à Voltaire (Tutta colpa di Voltaire, 2000), L'Esquive (La schivata, 2003), La Grain et le mulet (2006)


    Edited by M U R P H Y - 4/1/2008, 15:27
     
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  2. manu78
     
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    Ho letto anch'io ieri delle recensioni molto positive su questo film che mi hanno incuriosita..spero che venga distribuito in tante sale così posso andare a vederlo anch'io!!! :rolleyes:
     
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  3. M U R P H Y
     
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    Cinema, Kechiche: ''Con il mio 'Cous cous' ho cercato il miracolo della vita''

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    Dall'11 gennaio in sala il pluripremiato film. Il regista: ''Ancora deluso per il mancato Leone d'Oro a Venezia''.
    E sulla pellicola: ''Una rappresentazione autentica del quotidiano della comunità al di sopra dell'artificio cinematografico''.
    Tra gli interpreti l'attrice rivelazione Hafsia Herzi.


    Roma, 3 gen. (Adnkronos/Cinematografo.it) - ''La vita oltre il cinema''. E' questa la parola d'ordine di Abdellatif Kechiche, che porta in sala 'Cous cous' (titolo originale 'La graine et le mulet'), Gran premio della giuria e premio miglior attrice rivelazione ad Hafsia Herzi all'ultima Mostra del Cinema di Venezia. Dopo 'Tutta colpa di Voltaire' (esordio al Lido, Settimana della Critica, nel 2000) e 'La schivata', è l'opera terza del regista franco-tunisino, distribuita da Lucky Red dall'11 gennaio in 30 copie, di cui almeno tre in versione originale sottotitolata.

    Straordinario successo in Francia (Prix Louis Delluc, grande favorito ai prossimi César e copie lievitate da 90 a 150 dopo tre settimane di programmazione), considerato da pubblico e critica il vincitore morale della Mostra, 'Cous cous' nasce dalla volontà di "parlare del milieu mediterraneo, di una famiglia francese di origine araba per la quale sento una grande affinità. Ho cercato - dice Kechiche - una rappresentazione autentica del quotidiano della comunità, senza far scattare i cliché, evitando di ricorrere alla spettacolarizzazione o ai fatti di cronaca: ho cercato il miracolo della vita sul set".

    "Ho conferito - prosegue il regista - a questa famiglia il diritto a una dimensione romanzesca e contemplativa, mostrando quello che più mi tocca: la vita al di sopra dell'artificio cinematografico: al di là del piacere di filmare, credo sia questa la mia cifra cinematografica. Il cous cous è come la pizza o la pasta per voi italiani: qualcosa che i personaggi possono condividere, una dimensione identitaria di solidarietà e unione". Per quanto riguarda la realizzazione del film, Kechiche dice: "Ho avuto bisogno di provare a lungo - la mia formazione è teatrale - affinché gli attori si sentissero davvero una famiglia. Per creare la giusta atmosfera fondamentale è stata la musica: la vita era lì, e ho cercato di coglierla. Ma mi imbarazza parlare di improvvisazione, preferisco piuttosto definirla libertà, quella che permette agli attori di appropriarsi del testo e del personaggio, sentendosi parte di una grande famiglia e perdendo le inibizioni".

    Una "energia vitale" che emana da attori non professionisti, chiamati a interpretare personaggi distanti dalle loro reali attività: a intraprendere la carriera d'attore è stata solo la splendida Hafsia Herzi, che nel film veste i panni della figlia acquisita del protagonista Slimane (Habib Boufares), operaio navale che sogna di aprire un ristorante di cous-cous. "Ero così contenta di essere stata presa per questa parte - dice la Herzi - che anche dover ingrassare di 15 chili non è stato un problema". "Per me - aggiunge l'attrice - è importante perdermi completamente nel personaggio, dimenticare me stessa per entrare in lui". "E' la tecnica dell'attore istintivo - ribatte Kechiche - peculiare a tanti interpreti italiani come la Magnani, capaci di portare sullo schermo il mistero incomprensibile della vita".

    Anche per questa irrefutabile dichiarazione d'amore al cinema italiano, il mancato Leone d'Oro è ancora una ferita che brucia al regista: "Una delusione che non dimenticherò mai, mi sento figlio di Venezia e la ritenevo la vetrina più adatta per questo film". Dedicato al padre del regista e a due attori, tutti e tre scomparsi durante le riprese ("Dopo la morte dell'attore protagonista, fu proprio mio padre a suggerirmi di rimpiazzarlo con Boufares, che definiva 'uomo di fiducia''), 'Cous cous' potrebbe essere seguito da "un film in costume ambientato nel XVII secolo: ho voglia di rottura, ma è un progetto molto costoso e devo trovare i finanziamenti", conclude Kechiche.

     
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  4. manu78
     
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    e finalmente venerdì sono andata a vedere Cous Cous
    il film alla fine è carino anche se secondo me un pò troppo lungo e la prima parte un pochino noiosetta
    Inoltre non mi è piaciuto l'attore che interpreta Slimane (il protagonista)...ha un viso inespressivo a mio avviso
    è un film particolare senza ombra di dubbio....un film dolce e amaro allo stesso tempo...amarissimo quando finisce e realizzi cosa è successo.... :cry:
    la danza del ventre finale assolutamente imperdibile per gli amanti del genere e bravissima anche l'attrice che per interpretare il ruolo è ingrassata di 10/15 kili!

    assolutamente da vedere se volete trovarvi per un attimo nell'atmosfera nord africana....la musica..i visi..il cibo..le situazioni di vita....mi sembrava di vedere scene già vissute da me...anche nel modo di mangiare, di vestirsi...una strana sensazione..avevo quasi voglia di gridare "è vero!!!! sono proprio così le famiglie tunisine!!!" :woot:
     
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3 replies since 3/9/2007, 14:56   248 views
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