La rosa del deserto

bella e impossibile

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  1. M U R P H Y
     
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    Nei miei viaggi in Tunisia ho acquistato diversi oggetti tipici di cercamica ma qualcosa che porto a casa con particolare piacere sono le rose del deserto, delle formazioni minerali molto comuni nei paesi desertici, uniche e ritengo molto belle da vedersi.
    L'ultima volta, a Mahdia, un amico tunisino al quale avevo cambiato in dinari diversi euro, il giorno successivo tornò con un graditissimo omaggio una bellissima rosa deserto, enorme...
    Ma che cosa è questa rosa del deserto...
    Non fiorisce né appassisce. Ma al pari di un fiore vero ha bisogno della presenza di acqua.
    Ad osservarla bene sembrerebbe proprio un fiore nato nella sabbia, con i suoi petali piatti e allungati e la tipica colorazione che sfuma dall'arancione al giallo-ocra. In realtà si tratta di un aggregato di cristalli di gesso che si origina unicamente in condizioni ambientali e climatiche ben precise. Fondamentale per la creazione di queste singolari formazioni rocciose è la presenza di una falda freatica poco profonda, di una coltre di sabbia superficiale e di un clima arido.
    I bacini desertici circondati da rilievi dai quali scendono torrenti alimentati da rare piogge, i tratti di mare rimasti isolati o i bacini lacustri senza emissari sono le situazioni ideali per favorire l'accumulo di gesso che precipita per evaporazione delle acque in cui è disciolto.
    Il gesso, poi, venendo a contatto con l'acqua di falda o con le acque meteoriche (che tuttavia in queste zone della Terra cadono molto raramente), viene parzialmente solubilizzato e tende a risalire per capillarità assieme all'acqua. Le alte temperature che si sviluppano nel deserto, infine, scaldando la sabbia superficiale e, portando all'evaporazione l'acqua ricca in solfato di calcio, provocano la precipitazione del gesso in cristalli dalla tipica disposizione petaliforme. Le dimensioni di questi aggregati cristallini sono molto variabili, da pochi centimetri fino ad alcuni metri, e la colorazione giallastra è da imputarsi alla presenza dei granuli di sabbia all'interno della struttura del cristallo.
    Il reperimento delle rose del deserto è legato a due particolari situazioni: in alcuni casi le rose si possono osservare e raccogliere direttamente sulla superficie terrestre a causa dell'azione del vento che allontana la sabbia superficiale all'interno della quale si sono formati i cristalli. Se questi non vengono raccolti, le acque meteoriche, nel tempo, provvederanno a riportare il gesso in soluzione e, quindi, allo stato originale
    Altre volte gli aggregati risultano sotterrati sotto qualche metro di sabbia.
    Per estrarli, quindi, è necessario procedere con l'aiuto di attrezzi idonei, come palancole e pali di metallo, saggiando il terreno fino a che non si incontri un grosso aggregato cristallino in profondità.


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