Due giorni nel deserto

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  1. Bianca Maria
     
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    Due anni fa (inizio settembre 2003) ho soggiornato a Zarzis (Club Diana – della Teorema) e, sebbene la località non mi sia piaciuta granchè e il Club Diana non fosse niente di eccezionale, ho potuto effettuare un paio di escursioni in posti stupendi, che mi sento di consigliare a tutti cool.gif . In questo post vi parlerò dell'escursione di due giorni nel Sud della Tunisia.


    Itinerario:
    1. giorno: Gabes, Douz, Zafrane (pernottamento a Douz)
    2. giorno Oasi di montagna (Chebika e Tamerza), oasi di Degache, Tozeur, lago salato di Chott el Jerid e rientro in albergo a Zarzis.

    Ecco la descrizione:
    Primo giorno: breve sosta a Gabes con visita al mercato e breve sosta su un punto panoramico da dove si aveva un bel panorama dall’alto dell’oasi, proseguimento verso Douz (con sosta per il pranzo lungo il tragitto). Arrivo in albergo a Douz verso le 3 del pomeriggio, assegnazione delle camere. Unica nota dolente dell’escursione: le camere non erano pulitissime – comprese le lenzuola - e l’aria condizionata nella mia stanza non funzionava (faceva un caldo pazzesco). Ma sono dell’idea che qualche piccolo disagio sia un prezzo accettabile da pagare per vedere luoghi così straordinari.
    Verso le 5 del pomeriggio siamo andati a Zafrane, oasi ai bordi del deserto. Da lì l’immensa distesa di dune bianchissime mi ha dato un’emozione fortissima, una bellissima sensazione di pace. Una bella cavalcata a dorso di dromedario, verso sud, finchè intorno non si vedeva che la distesa bianchissima delle dune. E’ stata un’esperienza indimenticabile (non è retorica, provare per credere).
    Alla sera breve sosta nel souk di Douz. Rientro in albergo per la cena (a buffet, buona e varia) e pernottamento.
    Secondo giorno: sveglia alle 3 e mezzo!!, colazione alle 4 e partenza alle 4.30 abbiamo attraversato il Chott el Jerid prima dell’alba e poi in fuoristrada alle oasi di montagna Chebika eTamerza. Bella soprattutto Chebika, peccato solo che il tempo a disposizione fosse troppo breve.
    Dopo le oasi di montagna, un interessante giro in calesse all’interno dell’oasi di Degache, dove ci sono stati illustrati i metodi di coltivazione e di irrigazione e dove abbiamo goduto di un po’ di frescura.
    E poi a Tozeur – città di atmosfera magica, dove spero tanto tornare per passarci magari qualche giorno. La parte vecchia con i vicoli stretti e con le case, sulle cui facciate i disegni formati con i mattoni sembrano merletti, è un vero gioiello e da sola vale il viaggio. Interessante anche il museo delle tradizioni popolari di Dar Cheraid.
    Sulla via del ritorno, breve sosta sul lago salato Chott el Jerid, dal paesaggio piatto e quasi bianco interrotto qua e la da qualche pozza d’acqua dalle sfumature colorate (rosa, verde pastello, azzurro) dovute ai sali minerali.
    Sosta per il pranzo lungo il tragitto, rientro a Zarzis in prima serata.

    Conclusioni: Si tratta di un’escursione un po’ stancante, sia per la levataccia sia per il caldo pazzesco (a Tozeur c’erano 40 – 41 gradi, ma la guida ci aveva detto che la settimana precedente le temperature sfioravano quasi i 50°), ma la consiglio vivamente a tutti coloro che soggiornano a Jerba o Zarzis.

    Indispensabili per questa escursione creme ad alta protezione solare (io usavo quelle a schermo totale), berrettino e occhiali da sole e naturalmente sempre una scorta d’acqua nello zaino.

    biggrin.gif
    Ciao
    Bianca Maria
     
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0 replies since 1/10/2005, 11:32   407 views
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