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Djerba (o Gerba, o Jerba) è una meta affascinante, l’isola ideale per chi cerca un rifugio soleggiato.
L'isola dei Lotofagi, un paesaggio unico nel mediterraneo per folti e rigogliosi palmizi e spiagge bianche che danno una impressione molto tropicale. Il clima è caldo; il silenzio, l’artigianato raffinato … tutto sembra favorirla come meta turistica privilegiata. È un’isola quadrangolare e piatta, ricca di palmeti, uliveti e dalle tipiche case coloniche di un bianco abbagliante. Viene detta anche la "dolce" per via del suo clima.
L'isola non offre storia, rovine imponenti o importanti opere come il resto della tunisia, piuttosto attrae come località balneare con risvolti mitologici vedi Ulisse, Calipso e soprattutto il Dragut il corsaro. Secondo la leggenda, infatti, Gerba era l’Isola dei Lotofagi, abitata dalla maliarda Calipso, dove Omero fece approdare Ulisse dopo la guerra di Troia: mangiando il fiore di loto, Ulisse e i suoi compagni dimenticarono la patria per giorni, catturati da questo paradiso terrestre.
La storia la identifica con un ricco centro commerciale a cavallo tra il continente africano e il Mediterraneo, conteso aspramente tra il XII e il XVI secolo, dove la comunità ebraica trovò rifugio e che il protettorato francese mutò nelle strutture sociali ed economiche tradizionali. Importante e anomala è la presenza di una famosissima sinagoga, la Ghriba, e addirittura Djerba è stata definita la gerusalemme d'Africa.
Si racconta che molto tempo fa, in seguito alla distruzione del Tempio di Salomone da parte di Nabucodonosor, alcuni ebrei Kohanim, fuggirono da Gerusalemme, portando con sé una porta (delet) e pietre del Tempio. Avendo fatto volta verso l’Occidente, erano approdati su un’isola straniera, la ghriba. Lì edificarono una sinagoga che chiamarono Ghriba e un villaggio, conosciuto con il nome di Dighet, alterazione di delet, per ricordare la porta del Tempio distrutto. Questo villaggio, chiamato anche Hara Sghira (piccola Hara), fu popolato a lungo da Kohanim, diretti discendenti di quelli fuggiti da Gerusalemme nel IV secolo a.C. Per questo che si dice che Jerba è l’anticamera di Gerusalemme. Un’altra leggenda vuole che la Ghriba, sia una giovane ebrea che, in fuga da Gerusalemme distrutta, aveva navigato sola su una fragile imbarcazione, tenendo stretti al cuore i rotoli della Torah. I venti la spinsero fino a Djerba, dove approdò sfinita, spirando nel luogo dove oggi sorge la sinagoga.
Per il resto Djerba, situata nella zona a sud est della Tunisia, nel golfo di Gabès, offre una straordinaria varietà di sport acquatici, siti romani come il ponte che la collega al continente, un fortino di pirati, mercati all’aperto con abili vasai e argentieri, frutteti di fichi, mele e melagrane. Un'oasi di pace con belle spiagge, un mare cristallino,
e strutture alberghiere moderne ma non devastanti in riferimento all'impatto ambientale.
Edited by M U R P H Y - 3/11/2005, 23:39
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