Pasqua in Tunisia 2005

un indimenticabile viaggio in camper

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. M U R P H Y
     
    .

    User deleted


    user posted image
    Gli amici del Gruppo Campeggiatori Catania mi hanno autorizzato a riprodurre il piacevolissimo racconto del viaggio in Tunisia narrato da Erminio e Mirella.

    TUNISIA PASQUA 2005

    Racconto di viaggio - Immagini - Ricordi - Emozioni
    Vissuti da Erminio e Mirella


    "La luminosa Tunisia, l’erede di Cartagine, dispiega spiagge immense, cale nascoste, coste frastagliate e offre, alle spalle di questo imponente litorale,scenari infinitamente più vari di quanto non si possa vedere su opuscoli turistici.
    La Tunisia proietta verso un cielo immutabilmente blu sontuosi ciuffi di palme e arrostisce al sole, ma possiede anche foreste verdeggianti e pianure ornate di semplici fiori.
    I commercianti della vacanza vendono soprattutto i luoghi dell’abbronzatura selvaggia, le oasi e qualche pittoresco souk (mercato) a portata di spiaggia, ma gli itinerari che se ne discostano conducono a villaggi appollaiati in zone archeologiche, attraverso distese di oliveti, montagne, dune.
    E poi il grande Sud: una luminosità accecante, dune ondulate all’infinito, grandi palmeti, piccole oasi. E’ in questo scenario che veniamo proiettati e guidati dalla grande esperienza, abilità e capacità organizzativa di due persone speciali come Gaetano Fazio e sua moglie Angela, responsabili ed organizzatori del viaggio per il Gruppo Campeggiatori Catania. Il carisma e l’eccezionale diplomazia che li contraddistinguono hanno ben amalgamato i 36 partecipanti al Tour Tunisia Pasqua 2005.

    21-03-2005

    ORE 19 -Il porto di Palermo è animato da 16 camper provenienti da diverse regioni d’Italia: Piemonte, Lombardia, Veneto, Romagna, Campania, Puglia, Sicilia (grande esempio di socializzazione).

    user posted image
    Brindisi di partenza per Palermo

    Nonostante la scarsa luminosità, sui volti di tutti noi si scorge un’espressione gioiosa, una carica di entusiasmo e un forte desiderio di conoscere luoghi e civiltà che sicuramente affascinano.
    Ad accoglierci ci sono Gaetano ed Angela Fazio che, dopo i convenevoli, ci mostrano le “loro dolcezze” e ci invitano a gustare i favolosi dolci siciliani.
    Verso le 24 c’è l’imbarco, mentre la nave inizia a salpare verso le 4 del mattino.

    22-03-2005

    Dopo una tranquilla nottata trascorsa a bordo della Grimaldi, trascorriamo la mattinata tutti insieme al bar, avendo così la possibilità di scambiarci alcune esperienze.
    Alle 14,00 la nave approda nel porto della Goulette dove iniziano lo sbarco e i controlli doganali che, fortunatamente, terminano velocemente e senza molte difficoltà.
    Di corsa puntiamo su Hammamet.
    Lungo il percorso cerco di cogliere alcuni aspetti socio-ambientali e la prima cosa che mi colpisce è che i bar sono affollati da uomini che ,comodamente seduti, fumano il diffuso narchilè e chiacchierano, mentre, per strada, non si vedono donne.
    Neanche a dirlo, mio marito subito ribadisce che la Tunisia è il posto che fa per lui e che è favolosa.
    Grande stazione balneare, Hammamet deve la sua popolarità alle lunghe spiagge di sabbia fine ;conserva la sua venerabile casbah,la sua medina e la vecchia moschea. Nell’immenso souk si vende pressoché di tutto;i clienti, interpellati con insistenza, ma senza aggressività si trascinano da una botteguccia all’altra, paragonano,contrattano. A pochi chilometri, a sud di Hammamet, è situata la bellissima Yasmine Hammamet, un grande complesso di attrezzature e di residenze,articolato attorno ad un porto per imbarcazioni da turismo, modernissimo.
    Nel pieno centro sorge “Medina”, un parco giochi molto ben organizzato e abbastanza appariscente.

    user posted image
    Hammamet

    I nostri camper sono parcheggiati in una posizione strategica: da un canto la medina di Hammamet, dall’altro la meravigliosa spiaggia dove, al mattino presto, è possibile partecipare all’asta del pesce; a pochi metri il cimitero dei cattolici con la semplice tomba di Craxi, dirimpetto, il cimitero dei musulmani con tombe tutte rivolte verso La Mecca.
    Ad accoglierci con entusiasmo c’è Mohammed, un giovane parcheggiatore, amico di Gaetano.
    Mohammed, il giorno successivo, ci invita tutti a casa sua per offrirci il cous-cous preparato con tanta accuratezza dalla madre e dalle sorelle.
    Veniamo tutti colpiti dalla tenerezza degli sguardi, dalla dolcezza dei movimenti, dal sorriso appena accennato, ma penetrante di quella famiglia.
    Carino l’abbigliamento e gli addobbi della madre e della nonna:ambedue indossano abiti e ornamenti particolari.

    24-03-2005

    Sousse, città portuale, artistica e ricca di storia, ha le sue spiagge delimitate da una catena ininterrotta di alberghi.
    Sousse resta tipicamente tunisina grazie al suo armonioso ribat (monastero fortificato) con la torre panoramica,la sua Moschea Grande, la sua casbah, il dedalo dei souk dove si vende di tutto.
    Subito dopo pranzo partiamo per Monastir che dista pochi chilometri.

    user posted image
    Sousse

    25–03-2005

    Monastir, grande stazione balneare, mostra una schiera di alberghi e di residenze estive lungo la sabbia bionda, lambita da meravigliose acque turchesi.
    Altero domina il Ribat, una specie di monastero concepito, in passato, sia come luogo di ritiro mistico sia come fortificazione militare destinata a difendere il paese contro gli attacchi degli invasori provenienti dal mare.
    Con grande stupore e ammirazione ci avviciniamo alla sontuosa moschea e al mausoleo di famiglia fatti costruire da Bourguiba, il primo presidente tunisino, appartenente al movimento che rivendicava l’indipendenza della Tunisia alla Francia. La raffinatezza e la sobrietà delle decorazioni affascinano il visitatore.
    L’immensa sala di preghiera, costruita a volta, poggia su ottantasei colonne in marmo rosa.
    Un’ampia cupola precede il Mihrab, ricoperto di mosaici dorati e ornato da colonnette d’onice.
    Un immenso cortile lastricato conduce al mausoleo, un edificio quadrato sormontato da una cupola dorata, fiancheggiata da minareti gemelli. Nella tarda mattinata ripartiamo per El-Djem.

    user posted image
    Tre nuovi tunisini

    Ovunque si scorgono insediamenti romani.
    I Romani si erano installati anche nelle oasi e avevano costruito una strada tra Gabes e Bistra (Algeria).
    Lasciarono la loro impronta nel Sahel edificando un colossale anfiteatro a El-Djem, l’antica Thysdrus.
    L’enorme anello di pietra rossa giganteggia con la sua mole altezzosa sulle case bianche di una cittadina senza attrattive; a tre piani di arcate, è il terzo per dimensioni dopo il Colosseo e quello di Capua.
    Nel pomeriggio proseguiamo per Metameur.
    Il buio non ci impedisce di poter ammirare un paesaggio insolito e allo stesso tempo attraente. E’ così che si presenta Metameur con le sue ghorfas, antichi granai costruiti per difendere il cibo dai nomadi.
    Le ghorfas berbere sono ora trasformate in abitazioni o in ricoveri temporanei.
    E’ qui che gustiamo per la prima volta il famoso pane berbero (le schiacciate fatte con farina e acqua vengono cotte in tegami di terracotta posti sulla brace).

    user posted image
    Sosta a Metameur

    26-03-2005

    Metameur è la base di partenza per un’escursione che soddisfa anche il visitatore più esigente.
    L’escursione si presenta organizzata con la massima attenzione e grande abilità da parte del nostro capogruppo Gaetano, il quale ci ha permesso di visitare con pochi camper località che difficilmente vengono raggiunte.
    Visitiamo Chenini, Douiret e Ksar Debbab, attraversando una catena calcarea dove bizzarri e affascinanti villaggi berberi, gli Ksar, si aggrappano alla sommità di speroni vertiginosi, si installano su fianchi scoscesi confondendosi con la roccia,sprofondano nel terreno.
    Alla vista di tali spettacoli forti emozioni ed esclamazioni di stupore esplodono in ognuno di noi. La sera torniamo a Metameur stanchi, ma soddisfatti.

    user posted image
    Antico villaggio di montagna - Chenini

    user posted image
    Ksar Debbab - Antico granaio

    27-03-2005

    E’ Pasqua e la mattinata la trascorriamo nel granaio di Metameur con la massima tranquillità tra auguri e telefonate ai nostri cari, in attesa che ci venga servito il pranzo pasquale in una ghorfa adibita per l’occasione a ristorante.
    Molti hanno avuto un pensiero gentile per l’occasione.
    Un grazie a Gaetano ed Angela per averci augurato Buona Pasqua con un bell’uovo di cioccolato, un grazie ad Antonio per aver dato alle nostre tavole un tocco di eleganza con i suoi centro tavola creati con fiori raccolti nel deserto roccioso, con limoni, quale simbolo della Sicilia e con rose del deserto, simbolo della Tunisia.
    Un grazie al tunisino che ci ha servito il tipico pranzo: cous-cous con verdure, il brick (pasta sfoglia ripiena con uova, tonno e spezie varie) e l’agnello cotto in una buca scavata nella roccia e riscaldata con rami di palme.
    Infine un grazie a Mimmo per aver allieto il pranzo con la sua chitarra.
    Nel pomeriggio si parte per Matmata.

    28-03-2005

    Matmata si presenta come un paesaggio stellare, increspato da piccoli rilievi dalle forme bizzarre, creati dalla roccia. E’ in questa roccia che i berberi, secoli fa, iniziarono a scavare le loro abitazioni trogloditiche:ogni stanza una grotta ricavata nella terra. Un buco scavato nella roccia e una galleria portano in uno spiazzo aperto da cui si accede alle stanze-grotte.
    E’ possibile visitare delle abitazioni ed anche un albergo che offre camere a più letti. E’ il luogo che meglio si è prestato per girare il famoso film “Guerre Stellari”.

    28-05-2005

    Attraverso ampie zone di steppa pietrosa si raggiunge Douz, la porta del deserto. Sistemiamo i nostri camper in campeggio(di sicuro diversi dai nostri) là dove la sabbia è più dura e ci prepariano al “DESERTO”.
    E’ qui che iniziano le dune di sabbia dell’Erg, è qui che l’uomo si immerge in un’atmosfera unica, dove tutto viene ridimensionato, dove però esultano le luci del tramonto, dove il fascino del cielo stellato è ineguagliabile.
    Risulta difficile descrivere l’emozione che si prova nel cavalcare un cammello che ti conduce nel deserto, là dove le dune ti invitano a rotolarti in una sabbia impalpabile,calda,avvolgente. Anche i beduini del deserto nel loro tuareg hanno un fascino particolare. (Non me ne vogliano gli uomini italiani).

    user posted image
    Verso il Deserto di Ksar Ghilane

    29-03-2005

    Di buon mattino partiamo con dei fuoristrada per l’oasi di Ksar Ghilane, un’oasi in pieno deserto.
    Il percorso si presenta da subito insolito,ma divertente. Non saprei dire se quelle auto sono misteriose o stregate per poter percorrere a folle velocità piste sì suggestive ma talmente sconnesse da raccomandarci a Dio per poterne uscire, poi, indenni. I nostri muscoli e le nostre ossa vengono messi a dura prova.
    All’improvviso veniamo catapultati in uno scenario da favola. Una grossa macchia verde, costituita da palme maestose nascondono una piscina termale naturale di acqua calda, il tutto circondato da alte dune rosse. Un bel bagno caldo è quanto ci vuole per alleviarci dalle fatiche del viaggio.

    user posted image
    Bagno nell'Oasi di Ksar Ghilane

    30-03-2005

    Le meraviglie si susseguono giorno dopo giorno.
    Ed è la volta del mistico lago salato di Chott El Jerid. Una strada a due corsie taglia l’immensa pianura che a volte si presenta come una sconfinata distesa di terra su cui affiorano macchie bianche di sale e a volte si ricopre di acqua.
    Ma ecco lo stupore: ci imbattiamo in acqua bianchissima, cristalli di sale ornano i bordi del laghetto.
    Percorriamo un breve tratto, quando con stupore ci accorgiamo che l’acqua assume riflessi color viola, e poi ancora color argento, e poi ancora color giallo intenso. Sembra tutto irreale e tutto è magico,tranne le capanne fatte con le fronde delle palme che ospitano i venditori di rose del deserto. Nel pomeriggio si arriva a Tozeur.

    31-03-2005

    Tozeur allunga le sue case di mattoni color terra fino ai margini di un oceano di palme, un’oasi dove mormorano un’infinità di sorgenti che alimentano un fiume e un intreccio di canali.
    Per scoprirla il nostro organizzatore ci ha programmato un giro in tipica carrozzella.
    Ci siamo inoltrati nella grande oasi,nel cuore dell’immenso palmeto, un giardino abbagliante, in cui ci viene mostrato come avviene l’impollinazione delle palme da datteri.
    Il panorama dell’oasi si rivela dal Belvedere, che domina il paesaggio ai piedi delle colline. Una puntatina alle fornaci ci permette di assistere alla lavorazione dei mattoni e di alcune anfore totalmente modellate a mano.
    Nel pomeriggio proseguiamo per Tamerza dove, la sera, possiamo gustare una cena tunisina in un ristorante.

    user posted image
    Pranzo caratteristico a Tozeur

    01-04 2005

    Da subito ci accorgiamo che il paesaggio inizia a cambiare.
    Percorriamo una strada stretta e tortuosa.
    Chiediamo al nostro capo se ci sta portando in capo al mondo.
    Sì perché è questa l’impressione che si ha.
    Tamerza è la seconda oasi di montagna; è sospesa sui fianchi di un grosso canyon. Ci inoltriamo per una gola fra due montagne modellate da un vecchio fiume e levigate dal vento e dall’erosione. Grandi cascati completano uno scenario unico.

    user posted image
    Cascate a Tamerza

    03-04-2005

    Proseguiamo per Sbeitla e visitiamo l’antica città romana.
    Nel pomeriggio proseguiamo per Kairouan con sosta lungo il percorso, per visita e shopping in caratteristica bottega di antiquariato tunisino.

    user posted image
    Casa del tappeto a Kairouan

    Orgogliosa,elegante e severa Kairouan conserva ancora oggi il carattere di centro spirituale, tuttora meta di pellegrini.
    La Grande Moschea è il più antico luogo di culto del mondo musulmano.
    Antica e venerabile, la moschea delle Tre Porte (una per le donne, una per gli uomini e quella centrale per il muezin) si eleva ai margini della città vicino ai souk famosi per i tappeti, capolavori policromi tessuti dalle donne della regione.
    Ce ne sono di vari tipi:quelli che ricordano le decorazioni delle moschee sono annodati e di lana; quelli che si ispirano a motivi persiani possono essere anche di seta.
    Il prezzo dipende anche dal numero dei nodi. Un altro luogo di culto è il pozzo Bir Barouta, la cui acqua viene estratta da un dromedario bendato che gira intorno al pozzo,situato in una stanza al primo piano di una costruzione.
    Molte sono le credenze legate all’acqua miracolosa,che probabilmente, essendo” miracolosa”riesce anche a tenere in vita, in quelle condizioni, un dromedario per ben quattro anni.
    Di giorno è sempre in piedi a tirare acqua e di sera scende gli scalini per recarsi nel suo rifugio e “sgranchirsi” le gambe.

    user posted image
    Vicoli di Kairouan

    04-04-2005

    Proseguiamo per Nabeul, capitale della ceramica tunisina.
    Dopo un fugace visita della città, tutti ci affrettiamo a fare gli ultimi acquisti, anche perché i souk offrono molto, a prezzi contenuti.

    05-04-2005

    E’ la volta di Sidi Bou Said, la Sant-Tropez tunisina.
    E’ affascinante e spettacolare con le sue sfumature di blu tenero, d’ocra, di giallo e di verde.
    Viene invasa dai turisti che si affollano soprattutto nella strada principale, lastricata e in discesa.
    Basta allontanarsi di poco dalla celebre scalinata del “cafè des Nattes” per trovare eleganti abitazioni che dominano la costa a nord di Tunisi.

    06-04-2005

    Cartagine, l’orgogliosa città di cui Roma fece rovine, è oggi una periferia residenziale, le cui ville, i giardini e gli alberghi certamente nascondono molti tesori sepolti.
    Nel primo secolo della nostra era Cesare e Augusto fecero edificare una seconda Cartagine di cui restano importanti rovine:le Terme di Antonino, l’odeon, il teatro, l’anfiteatro ecc.
    E’ proprio a Cartagine che domina, sul grande golfo, la residenza del presidente della Tunisia.

    07-04-2005

    Dopo gli ultimi acquisti per consumare i pochi dinari rimasti, nel pomeriggio ci accingiamo al porto della Goulette.
    La nave salpa, lo sguardo si perde in lontananza, ma tutto ci sembra così vicino, perchè ogni cosa è ben custodita dentro di noi, è una ricchezza di cui non potremo mai esserne privarci. Paesaggi e colori diversificano i territori; usi e costumi diversificano gli uomini, ma le conoscenze abbattono le barriere e uniscono i popoli."


    Be' i complimenti nascono spontanei avete reso perfettamente quale dovrebbe essere il senso genuino del viaggio.
    Colgo l 'occasione per ringraziare Salvo Vitale Vicepresidente GCC e webmaster del sito per la sua disponibilità e gentilezza, che vi assicuro non sono comuni.
    Grazie per il vostro contributo!


    Per contatti ed informazioni scrivete a: [email protected] e non dimenticate di visitare il loro sito ricco di esperienze di viaggio, racconti e soprattutto interessantissimi raduni come il prossimo Pasqua in Tunisia 2006

    Edited by M U R P H Y - 17/2/2006, 23:40
     
    .
0 replies since 17/2/2006, 23:38   1545 views
  Share  
.