In Tunisia con LC8.org

una affascinante avventura su due ruote

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  1. M U R P H Y
     
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    Grazie alla gentile concessione di Sandro Corato, Presidente dell' Africa Twin Club Triveneto (AT3V), pubblichiamo una emozionante avventura in terra tunisina su due ruote che non mancherà di affascinare centauri e non.

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    "Eccomi qui a raccontarvi la mia ultima avventura, tranquilli, cercherò di essere breve e conciso.
    Non desidero fare un clone del racconto precedente, sarà piuttosto una cronaca degli eventi e un messaggio a tutti coloro che vorranno partecipare ad uno di questi fantastici viaggi.
    Ringrazio find'ora tutti i partecipanti e gli organizzatori, persone eccezionali che hanno permesso la perfetta riuscita di un evento importante come questo.
    Ma ora addentriamoci nei dettagli...
    Finalmente dopo mesi di preparativi e attese snervanti il giorno della partenza è arrivato.
    Ritornerò per la seconda volta in Tunisia per solcare le dune con la mia nuova belva ed un gruppo di eccitatissimi ragazzi e ragazze che non vedono l'ora di mettere le ruote nella sabbia.
    Per quasi tutti è la prima esperienza nel deserto e anche se nei loro sguardi leggo una certa preoccupazione, l'entusiasmo che emerge nei loro discorsi cancella i mille dubbi e insidie che potrebbero verificarsi durante il lungo e faticoso percorso.

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    Il trasferimento è la cosa più odiosa ma i gli oltre 350km che mi separano dal porto di Genova scorrono veloci grazie anche alla cordiale compagnia di "Berta" "Omega" e Barbara con cui mi sono incontrato in autostrada per iniziare questa avventura.
    A Genova ci aspettano un'altra trentina di ragazzi, sono già quasi tutti arrivati. Scorgo sorrisi e abbracci a profusione, non li conosco tutti ma con molti ho già avuto il piacere di aver fatto un po' di fuoristrada o il corso con Fabrizio al Ciocco.

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    I ragazzi dell'organizzazione hanno pronta la mia busta con numero adesivo in stile motorally e utilissimi gadget da usare durante il nostro viaggio. Si sbrigano le pratiche dei documenti e poi aspettiamo con pazienza imbarco per la nostra prima meta: TUNISI
    La traversata è piuttosto veloce e arriviamo al porto di sbarco la sera del giorno dopo, mille formalità burocratiche alla frontiera e finalmente entriamo in città. La lunga colonna che si forma mentre passiamo per le vie di Tunisi è molto suggestiva e... rumorosa (molti hanno già aperto gli AKRA) tutti ci salutano con le mani alzate (qualcuno anche con il dito medio)...!

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    Il giorno dopo ci alziamo presto, altri 400 km circa ci separano dal sito di Star Wars. Ci sarà molto asfalto ma poi sulle dune sarà un gran divertimento.
    Chi guida il branco selvaggio è Raoul, un gran bravo ragazzo preciso ed affidabile.
    Ha tutti i punti gps dei percorsi che faremo, e di volta in volta ci indica il waypoint di destinazione o addirittura ci fa impostare una rotta da seguire, caricata precedentemente mentre eravamo sulla nave su tutti i gps che compongono il gruppo. Ha un grosso fuoristrada e segue tutti dando assistenza e portando i generi di supporto.
    Nel primo pezzo di off road invece ci buttiamo dentro l'intricato intreccio di stradine di un oasi, uscendone fuori solo con l'aiuto di un contadino locale e due dinari di mancia, successivamente ci addentreremo su una pista che ci porterà nel punto in cui passeremo la notte.
    L'arrivo a StarWars è un po' traumatico per le ragazze, cadono spesso e non sono abituate a portare le moto in giri di off così lunghi, Luana porta una BMWF650, Barbara una Suzuki DR400 e Simona una MITICA AT650.
    Resto dietro per aiutare i più in difficoltà e alla fine arrivamo al WP di destinazione dove pianteremo le tende per la nostra prima notte nel deserto.
    Le guide Tunisine ingaggiate da Raoul sono molto professionali e ci preparano un ottimo pasto, mangiamo velocemente e poi io mi ritiro nel mio "alloggio".
    Ho portato con me una tendina monoposto ma è troppo piccola e devo lasciare fuori tutti i bagagli.
    Durante la notte si alza un gran vento e dormo pochissimo, un po' per il freddo e un po' per la scomodità della sistemazione.

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    L'alba del deserto è stupenda, fa ancora freddo ma esco e mi vesto in fretta.
    Una veloce colazione per tutti e un rapido brefing di Raoul per indicarci che andremo nell'ampissimo spazio vicino al set di Star Wars per divertirci e prendere confidenza con la sabbia.
    Mentre sono li che mi alleno sulle curve in derapata il marito di Simona mi fa cenno che la AT è insabbiata e mi chiede aiuto.
    Giro il mio destriero e in un attimo sono davanti a Simona, affranta ma molto combattiva la aiuto a disisabbiare le ruote insegnandogli il sistema corretto, poi tutti e tre ritorniamo a girare nell'immenso piazzale.
    Un'altro briefing, tre gruppi per giungere alla prossima destinazione che sarà Douz, la citta denominata "porta del deserto".
    Partiamo e dopo pochi km ci inoltriamo nell'herbs-chamoix un'infinita piana di piccoli e grandi cespugli che nascondono zolle di sabbia, bisogna procedere a zig-zag per schivarli e in più dobbiammo tenere un passo piuttosto veloce per non insabbiarsi.
    Questa si rivela una vera e propria prova di forza e resistenza e anche se le fermate per riprendere fiato sono molto frequenti molti non riescono ad sostenere il ritmo.
    Siamo al WP38, circa un km dal check point e sembra di essere nelle retrovie dell'attacco ad Hamburgher Hill.
    Quasi tutti sono distesi sfiniti in cerca di un po' d'ombra nei cespugli, arriva la jeep di Raoul per i primi soccorsi poi piano piano riusciamo a portare tutti dentro il percorso.
    Ci aspettano circa 60km di pista medio dura per arrivare sull'asfalto, poi altri 120km e saremo a Douz. Sono dubbioso su molti...ce la faranno?
    Sono l'ultimo a partire, accompagnato da Andrealuca e altri due tedeschi facenti parte del mio gruppo, la jeep delle guide chiude la carovana. Lungo la pista ci insabbiamo in alcuni punti e dopo 15km Joe (portoghese che vive in germania) si accorge di aver perso la giacca con dentro soldi e passaporto.
    Decide di tornare indietro a cercarla, la fortuna e il GPS sono dalla sua parte facendo un track-back ritrova tutto e torna dopo due ore, ripartiamo insieme.
    Dopo circa altri trenta km troviamo Matteo in panne con l'impianto elettrico completamente andato, Stefano è con lui e sta tentando di tutto per rimettere in funzione la moto ma dopo diversi tentativi verrà caricata sul pick-up delle guide e portata a Douz.
    Arriviamo all'albergo Touareg con il buio, non vedo l'ora di andarmene a letto, è stata davvero una giornata pesante...

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    Hotel Touareg di Douz, cucina e pulizia a livello europeo e costo veramente alla portata di tutti.
    Il giorno successivo dopo una bella dormita e una sostanziosa colazione siamo pronti per un altra escursione e con i pochi che sono in forze decidiamo di andare al "Cafe du Desert" per una pista secondaria che termina con circa tre km di dune, poi navigheremo a vista fino a destinazione.
    Siamo in pochi e viaggiamo veloci, gli ultimi km di dune sono fantastici e ci divertiamo un mondo a salire e scendere, dare gas e derapare.
    Felici e pieni di soddisfazione arriviamo al cafe e ci scoliamo coke e the tra risate e pacche sulle spalle.
    Rientriamo all'hotel dalla pista principale, il pomeriggio lo passeremo in piscina a prendere il sole. Bella questa vacanza!!
    L'oasi di Ksar Ghilane è una meta obbiligata e sono proprio contento di ritornare a visitarla, Ci sono diverse piste che portano in quel posto, la più semplice è la pipeline poi c'è la diretta (solo per chi si deve allenare per la Dakar) e la pista del Bi-Ben che sarà quella che faremo noi, una decina di scalmanati abbastanza omogenei emersi dalle ceneri del WP38.

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    Si parte presto, ripercorriamo la pista che porta al cafe du desert dove c'è il primo check point. Aspettiamo circa un'ora le guide poi dopo alcune indicazioni scambi di informazioni riprendiamo la rotta che ci ha dato Raoul.
    Il paesaggio è fantastico ma alcuni punti di pista nascondono molte insidie.
    Sono capogruppo e faccio da scopa ma davanti a me c'è Berta con un mono che va leggermente più piano di me, non riesco a manovrare bene e cado rovinosamente, pochi danni e rialzo la moto che è ancora accesa ma purtroppo constato che faccio fatica a stare dietro così preferisco tenere d'occhio il mono superandolo e fermandomi ad aspettarlo.
    In alcuni punti il gps si rivela indispensabile, dobbiamo viaggiare a vista perchè non ci sono traccie da seguire ma ce la caviamo bene e in poche ore siamo in vista dell'oasi.

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    Gli ultimi km sono i più duri ma non impossibili e li superiamo agevolmente, siamo felici e ci scambiamo i complimenti l'un l'altro, sentiamo di aver superato una prova molto impegnativa.
    Il resto della carovana ha optato per la pipeline ma è più difficile di quanto si prevedeva e arrivano all'oasi a pomeriggio inoltrato
    Un'altro giorno se n'è andato, passano così in fretta... la sera piantiamo le tende e mangiamo i manicaretti che ci preparano le sapienti guide, accendiamo fuochi, ci raccontiamo le esperienze della giornata, dopo un po' mi ritiro nella tenda, dormirò profondamente fino al mattino dopo.
    Un'altra notte scomoda e fredda ma questo giorno è dedicato ad una speciale che Raoul si è inventato con una decina di WP messi a caso intorno all'oasi così dopo una serie di foto di rito ci prepariamo per la pseudo gara.

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    Parto per primo, sono circa 23 km da seguire punto per punto, una vera figata ma alla prima deviazione mi insabbio , le dune sono pressochè impraticabili ci si sfonda anche solo camminando sopra così decido di proseguire in direzione del famoso fortino legionario, farò alcune foto poi tornerò indietro.
    E li che sento Raoul per radio, ognuno di noi ha una utilissima ricetrasmittente PMR, e mi dice che è tutto sospeso. Nessuno riesce ad arrivare al secondo WP a causa della sabbia che oggi è come fosse farina, una vera disfatta per tutti.
    Nel pomeriggio si rientra a Douz. Da li comincieremo i preparativi per il ritorno a Tunisi e gli eventi successivi saranno esclusivamente dedicati al rientro.
    Fra due giorni l'imbarco per Genova e si ritorna a casa..
    Una nota di merito a Raoul e le sue guide, Stefano e Matteo che si sono prodigati ad organizzare l'evento è stata una esperienza davvero entusiasmante e meritava di essere vissuta.
    LC8.org ha dimostrato di essere un bacino d'utenza di veri avventurieri, ragazzi con grande spirito di solidarietà e reciproca tolleranza, elementi indispensabili per superare ogni avversità che una avventura come questa può nascondere.

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    Inutile dire che l'esperienza che sto accumulando è al servizio di tutti voi, spero sempre che un giorno si riesca a raccogliere un motivato gruppo di utenti africatwintriveneto e realizzare finalmente l'obbiettivo che ho in mente da diversi anni: portarvi in terra africana naturalmente!".


    Grazie Sandro per averci reso partecipi della tua avventura e per la gentilezza nell'autorizzarne la pubblicazione sul nostro forum Tunisia Online.
    A tutti gli amici appassionati delle due ruote consiglio vivamente di visitare il sito di Africa Twin Club Triveneto


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    In Tunisia con LC8.org
    di Sandro Corato
    copyright
    contatti: [email protected]


     
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0 replies since 4/3/2006, 23:51   620 views
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