Israele, terra di pace e di guerre

Racconti di viaggio

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. andrea77al
     
    .

    User deleted


    Il mio lavoro mi permette di viaggiare e scoprire tanti posti che da solo forse farei fatica ad immaginare. Non sto a spiegarvi di cosa mi occupo, perchè non sono qui per vantarmi, quanto per cercarvi di farvi vivere le emozioni che ho provato.
    In Israele c'ero già stato a settembre. Allora è stata una toccata e fuga, e il tempo di vedere Gerusalemme è stato veramente poco. Questa volta invece il mio viaggio è durato quattro giorni, e, fortunatamente, tra un meeting di lavoro e una cena, sono riuscito a godermi questo paese. Dall'aereo Tel Aviv da l'impressione di una città totalmente diversa da quelle 'arabe', ed in effetti, la prima impressione che si ha scendendo dal'aereo è che, pur essendo in medio oriente, sembra di essere in europa, o in america.
    image image image
    Strade pulite, larghe, tutte illuminate. Nessun atto di violenza automobilistica, non si sentono clacson in continuazione, rispetto dei limiti e delle norme del codice della strada, fiori al centro e ai lati della carreggiata. In aeroporto si è subito circondati da un velo di... spiritualità, oserei dire. All'arrivo al controllo passaporti si vedono spesso passare i famosi ebrei ortodossi, quelli vestiti di nero, camicia bianca, e cappello grande nero in testa, frati e suore in viaggio di pellegrinaggio in terra santa, oltre alle solite persone che mi sembra improprio definire normali. Il controllo passaporti è molto severo. Nel mio ho molti timbri di paesi arabi, e prima di passare oltre mi hanno fatto aspettare 2 ore, pur avendo un invito scritto dal ministero dell'interno. :wacko: Subito dopo un'altra ragazza poliziotto (in aeroporto ce ne sono parecchie, e anche alcune di carine!) mi ferma per "interrogarmi" e chiedermi il perchè del viaggio, quanto mi fermo, dove vado, cosa mangerò. Mi raccomanda di non farmi regalare nulla, di non accettare nulla e non lasciare incustodite le mie cose per nessuna ragione. In Israele il rischio attentati è sempre presente, e anche se tutti i controlli possono sembrare snervanti ai nostri occhi, vi assicuro che alla fine è meglio così. Dopo aver ritirato il bagaglio, ed essere usciti all'aeroporto, ho preso il taxi per raggiungere Gerusalemme.
    Tel-Aviv e Gerusalemme distano circa 60Km. Dalla grande pianura e dalle grandi strade si passa velocemente alla collina.
    image
    Pini e ulivi circondano la strade che, passando da 3 a 2 corsie per il senso di marcia, comincia a colorarsi di curve e saliscendi anche di una certa pericolosità e ripidità. Dopo 50 minuti circa, si entra in Gerusalemme, e la prima cosa che salta all'occhio è che tutte le case e i palazzi sono rivestiti di granito.
    image
    Questo per volere del sindaco. E dona un'aria di austerità e semplicità propria di una città diversa. L'aria che si respira è subito arricchita da qualcosa di strano, che io definirei mistico, ma che mistico non è. In Gerusalemme convivono "tranquillamente" i musulmani, gli ebrei ed i cristiani.
    image
    A volte però, capita di incontrare tranquillamente per strada ragazzi armati di mitra posto dietro la schiena. Non ho capito se sono guardie o altro, fatto sta che comunque fa una certa impressione notarli in mezzo ai turisti.
    image
    La sera stessa, per andare a mangiare, siamo andati nella città vecchia e qui inizia la sorpresa. Di solito nelle città "arabe", il centro la sera è animato e pieno di locali. A gerusalemme invece regna la pace. I negozi chiudono verso le 7 di sera, e le persone si ritirano a casa nella tranquillità domestica. Passeggiare nelle strade quasi deserte mette un po' di ansia, ma non più di tanto.
    image
    Trovare un ristorante dentro le mura, non è stato facile. Ma forse è stato meglio così, in quanto sono riuscito a passare al muro del pianto. Complice la giornata abbastanza fredda (la sera penso ci siano stati 13-14 gradi) e l'ora forse ormai tarda (erano le otto e mezza) non c'erano tante persone ad affollare questo luogo così... COSI'! Sei circondato da ebrei ortodossi che fanno i loro riti di preghiera. Alcuni pregano in silenzio, dondolando solo con il capo.
    image image
    Altri urlano proprio la loro preghiera in direzione di questo muro pieno, in ogni anfratto, di tanti bigliettini che ogni persona, cristiano o ebreo o musulmano (ma credo sia difficile per questi) può scrivere e lasciare.
    image
    Anche io, spinto non so da cosa, ho preso un fogliettino e in inglese ho scritto la mia preghiera a Dio (potevo scriverla anche in italiano, ma in quel momento l'ispirazione è venuta in inglese). Dopo aver speso una buona mezz'ora in "contemplazione" di queste persone così devote alla loro religione, il mio collega mi ha portato alla realtà, lamentandosi che ancora non avevamo mangiato e il nostro pasto era stato fatto in aereo. Constatato che dentro le mura, trovare un locale aperto la sera è pressochè impossibile, cerchiamo di uscire. Nel quartiere armeno però troviamo un ristorante armeno (che coincidenza eh?!). Molto carino, con tante chincaglierie appese alle pareti ed il cibo buono ed economico. Certo l'igiene è quello che è, come tutti i paesi medio orientali. Io ho provato la pizza armena e il kebab armeno!
    image image image
    Dopo aver soddisfatto la pancia, era giusto soddisfare anche il riposo.
    Un sole molto invitante mi ha svegliato la mattina, che purtroppo l'ho trascorsa tra riunioni e incontri per lavoro. Per fortuna che chi ci ha ospitato ha avuto la bella idea di riportarci in hotel per le 14.30. Dopo un tuffo in piscina e un breve bagno di sole, verso le 16 sono passati a prenderci insieme ad altre persone che fanno parte dello stesso progetto, e ci hanno portato su una collina dove si poteva ammirare Gerusalemme in tutta la sua interezza.
    image
    Una guida locale che parlava un inglese molto "americano" ci ha deliziato con le sue storie e i suoi racconti e ci mostrava i luoghi dove c'è stata la crocifissione, dove c'è stato il tradimento di Giuda... insomma... per me, cristiano osservante, è stato abbastanza toccante vedere i luoghi dove 2000 anni fa passava una persona che ha tanto sconvolto (in senso positivo) il nostro modo di fare. Da quel punto, ahimè, si tornava subito alla realtà. Il muro di divisione tra gerusalemme israele e palestina era ben visibile.
    image
    In palestina ci sono stato nel corso della mia ultima missione e vi posso assicurare che si parla di due mondi completamente diversi.
    Dopo una breve passeggiata sul "Promenade" ci hanno portato a vedere i kibbutz.
    image
    Ovvero rifugi scavati nella roccia che sono serviti anche recentemente contro i vari attacchi subiti dagli altri paesi arabi confinanti (uno fra tutti, l'egitto!). Successivamente ci hanno scarrozzati direttamente nel cuore di Gerusalemme, nella città dentro le mura.
    Rispetto alla sera prima l'attività commerciale è in pieno fermento, e ricorda molto, come ambiente, il tipico souk arabo, siriano.
    image
    I commercianti però non sono insistenti con i turisti. Accanto ai tipici negozi di stoffe, spezie ci sono anche negozi più particolari. Come le oreficerie che in vetrina mostrano tanti candelabri a 7 e 9 braccia. Io sono abbastanza ignorante in religione ebrea, e mi hanno raccontato che il candelabro a 7 braccia è quello standard, quello a 9 è usato solo durante la festa dell'Annuka che dura propio 9 giorni.
    image image image image image
    Sono presenti anche negozi con le papaline esposte per tutti i gusti e di tutti i colori, ecc... Un negozio di terracotta, un negozio con oggetti di rame tutti messi alla rinfusa... è difficile raccontare quanto visto, e soprattutto raccontare l'emozione provata nel vederle. Verso l'imbrunire siamo giunti alla chiesa del santo sepolcro. Anche qui c'ero già stato, ma è sempre una bella emozione tornarci.
    image
    La chiesa ha una struttura un po' strana, su varie livelli. Ci sono, dentro la chiesa, tanti piccoli "tempietti" che rappresentano i rami del cristianesimo.
    image image
    Quelle che mi hanno più colpito sono naturalmente quella ortodossa e armena. Ma anche gli altri templi degli altri "rami" del cristianesimo" sono veramente belli da vedere. All'ingresso della chiesa è posto un marmo che è stato usato per "vestire" il cristo appena deposto dalla croce delle vesti sepolcrali.
    image image
    Un affresco, sulla parete vicino al marmo, illustra appunto il significato di questa pietra. Una piccola cappella in mezzo alla chiesa ci mostra il luogo della santa sepoltura.
    image
    Il passaggio per entrare in questa cappella è molto stretto e basso. Appena dentro mi è sembrato spontaneo inginocchiarmi, baciare il marmo sepolcrare e recitare qualche preghiera.E mentre lo facevo un brivido mi percorreva la schiena. Forse mi sono fatto suggestionare dal luogo e dalla storia e dal mio credo, ma li dentro mi sembrava di stare in un oasi di pace ed è stata dura riprendere quello stretto passaggio basso e tornare al mondo reale. All'uscita dalla chiesa, il cielo era diventato scuro, il sole era praticamente tramontato e una mezza luna in un cielo terso aveva preso il suo posto.
    image
    Proprio in quel momento il canto di un muezzin percorreva le strade della città santa, provocandomi anche qui un brivido sulla schiena. Nel ritornare indietro, la guida locale ci ha fatto fare un percorso alternativo molto suggestivo, ovvero sopra i tetti delle case.
    image
    Tra un campanile, un minareto, una cupola sembra di stare veramente in un luogo "intoccabile" da guerre e rivalità di religione.
    image
    Dopo una corsa al muro del pianto (che per fortuna ho visitato meglio il giorno prima) con il gruppo ci siamo indirizzati nel quartiere "moderno" di Gerusalemme, detto tedesco per l'architettura delle case che ricordano un paese tipico allemanno. La cucina israeliana, ebrea, non si discosta molto dalla cucina medio-orientale, anzi sono praticamente identiche. L'unica cosa che ho notato in più rispetto all'altre è l'utilizzo frequente del fegato di pollo (che personalmente non gradisco, ma che li è fatto veramente in molti modi). All'ingresso dei ristoranti, e comunque dei luoghi pubblici ti perquisiscono sempre ti chiedono se possiedi armi e ti "scannerizzano" con il metal detector, e queste operazioni ti fanno capire come gli attacchi terroristici siano sempre molto temuti. Nel resto del contesto si respira comunque un'aria tranquilla, distante anni luce dai disastri che purtroppo accadono giornalmente nella striscia di Gaza.
    Non mi sto a dilungare su quanto fatto gli altri giorni, che ho passato tra meeting, pranzi e cene di lavoro. Il giorno della partenza, per sicurezza, siamo arrivati in aeroporto 4 ore prima della partenza (consigliabile comunque non arrivare meno di 3 ore prima) per poter passare i controlli senza l'ansia di prendere l'aereo al volo come mi capitò l'ultima volta. Il gusto di tornare in terra santa rimane, sempre e spero di tornarci al più presto.

    Un saluto a tutti.

    Edited by andrea77al - 13/5/2006, 19:39
     
    .
  2. other78
     
    .

    User deleted


    Davvero grazie Andrea per averci fatto ripercorrere attraverso i tuoi occhi e le tue parole questo bellissimo posto....
     
    .
  3. tahyde
     
    .

    User deleted


    complimenti andrea per il bel racconto in un paese così magico e difficile come l'Israele..hai saputo farci viaggiare con la mente lontano e quindi sei un degno partecipante di questo forum :)
     
    .
  4. Bianca Maria
     
    .

    User deleted


    Veramente un bel racconto Andrea, complimenti!
    Ciao
    Bianca Maria
     
    .
  5. elyismagic
     
    .

    User deleted


    bellissimo racconto bravo andrea :)
     
    .
  6. andrea77al
     
    .

    User deleted


    Mi fa piacere ricevere questi complimenti, anche se mi sembrano esagerati. Siete voi i maestri e io l'allievo principiante.
    Grazie per l'esistenza del forum!
     
    .
5 replies since 13/5/2006, 18:13   159 views
  Share  
.