Stregate nuovamente dalla Tunisia

diario di emozioni di viaggio..

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  1. tahyde
     
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    e arriva il 31 maggio...il giorno dopo si parte, inizia la grande avventura diversa,ricercata, voluta + lunga del solito, ben 18 giorni...
    un nuovo incontro con questo paese ma diverso, senza la camera d'albergo..senza la guida della francorosso che ti aspetta all'aereoporto, senza l'animatore che ti attende agli arrivi caricandoti nel pullman,senza la cena servita negli orari + improbabili per rispettare l'"all inclusive".

    il 1 giugno si parte per la prima volta veramente libere, dopo aver trovato, grazie a questo forum, l'opportunità di prenotare l'appartamento le Citronnier (vedi post) al residence villa Zouila a Mahdia, lontane dal turismo di massa di Hammamet e di Sousse, ma alla ricerca del cuore vivo della tunisia che si può assaporare in assoluta indipendenza dilatata dai ritmi inesistenti di un paese senza tempo...

    Il nostro arrivo "piovoso" è a Tunisi,dove ci accoglie un clima ventoso e freddo, che in realtà ci perseguiterà per ben oltre metà vacanza, seppure sotto un cielo poi fortunatamente soleggiato.
    Ci aspettano 3 ore di louage per raggiungere Mahdia ma non le viviamo con troppo peso, alla fine non risulta un viaggio pesantissimo,nè scomodo, anche perchè la stazione dei taxi all'arrivo è piuttosto vicina al nostro residence, inserito nella parte non turistica della città.

    Verso metà pomeriggio raggiungiamo finalmente la nostra casa...casa dolce casa......che effetto questa parola..

    avere lì un proprio mazzo di chiavi, un proprio cortile, un proprio appartamento, dove poter ascoltare ad alto volume la musica che desideri mentre mangi la frutta sotto il sole o ascolti il canto del muezzin sotto il cielo di stelle prima di coricarti o al risveglio è inizialmente quasi surreale..magico..per diventare poi naturalmente familiare..


    casa...

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    la tunisia e' la casa che ci ha dolcemente ospitato e accolto. E'un po' come tornare alla vita, quella originale , primordiale riappropriarsi di quel contatto perso con la madre terra con i suoi paesaggi, le sue bellezze, i suoi colori, i suoi prodotti...

    Di questo ci rendiamo conto fin dal secondo giorno, inoltrandoci nel paese romantico, caldo , calmo, estremamente affascinante nella sua semplicita' ..è impossibile non lasciarsi cullare dal suo dolce ritmo.
    case bianche e vie piccole...

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    il cimitero si affaccia sul mare,vasto, "rigoglioso",selvaggio, ma nel contempo estremamente sereno..mistico.

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    l'antica moschea sorge imponente e investe la citta' conferendole un enorme senso del sacro.
    i caffe' sparsi,ma comunque ordinati, e la medina splendida soprattutto la sera avvolta nel silenzio dei passi e dal rumore del mare..

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    Avvolte in quest'atmosfera arriva il momento della spesa:abbiamo pensato molto a questo momento per quanto strano forse possa apparire:
    trovarsi al mercato, un mercato libero, essenziale caratterizzato da quella semplicita' che tanto ci fa amare questo paese. presente solo natura... finalmente libere da quella frutta perfetta tirata a lucido ed enorme a cui siamo abiutate e senza quell'orribile verdura luccicante che sembra appena uscita dal salone di bellezza pronta all'uso.

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    qui invece foglie di menta ai lati delle bancarelle con il loro inebriante profumo. frutta, quella vera non in quantia' industriale ma poca, esclusivamente presente con la sua genuinità carica di profumo e di colore e con le sue altrettanto bellissime imperfezioni.
    guardare un pomodoro e accorgersi finalmente che e' veramente rosso, quel rosso naturale che solo il sole con il suo calore e la sua potenza puo' aver reso tale.
    il palato veniva gratificato soltanto alla vista...
    il mercato cuore pulsante della città con le sue voci, tante...mani che scelgono, mani che si prestano ad aiutarti nella scelta ,mani che si intersecano, ogni cosa sembra render caldo quell'ambiente tanto da renderlo tutt'uno con i prodotti.

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    crediamo, dopo molto tempo, di aver finalmente ripreso a mangiare , un mangiare semplice naturale e ad assaporare ad occhi chiusi quelle delizie da noi ormai quasi dimenticate o alla portata di poche persone che oggi possono permettersi di mangiare biologico tutto l'anno.

    altrettanto interessante sperimentare i negozietti, quelli sobri ma caratteristici lungo le strade.
    il primo acquisto con il pane da trasportare a mano probabilmente e' stato un po' forte ma alla fine anche questo faceva parte di un gesto quotidiano.
    crediamo non si possa dimenticare il suo gusto: pane buono quello vero che non perde la sua fragranza e il suo sapore il giorno dopo.

    difficile dimenticare un incontro presso uno di questi negozietti dove, molto probabilmente, nessun turista aveva mai messo piede, lo scambio di parole con un signore e il suo successivo chiamarci e inseguirci all'uscita del negozio per donarci un po' di pane fatto in casa da sua moglie.
    Queste sono le cose che ti rimangono più nel cuore della Tunisia...


    Other&Tahyde

    (to be continued..)

    Edited by M U R P H Y - 21/7/2006, 14:15
     
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  2. baklewa
     
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    finalmente qualcuno che può capire perchè amo questo paese e perchè dopo 10 anni non mi sono ancora stancata di viverlo :)

    Tahyde il tuo racconto è poesia ,come inizio direi proprio che vi è entrata nel sangue.

    .... il mercato e la frutta non perfetta ... ma buona e saporita e che dura tanti giorni, le chiacchiere al negozietto di Fathey che si diverte con il mio tunisino fai da te :woot: ahhhhhhhhhhhhhhhhh xfortuna sabato parto.

    Aspetto con ansia il seguito mia cara :)
     
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  3. Taipan
     
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    Semplicemente meraviglioso, l'ho letto tutto d'un fiato e ora sono senza parole.

    Ah no, ne ho tre: voglio la continuazione!!!! ^_^

    Bravissime! :)
     
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  4. Bianca Maria
     
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    Tahyde, Other, che meraviglia il vostro racconto!!!
    Sono veramente ammirata, per il calore e la poesia che avete saputo esprimere.
    Bravissime!!!
    Aspetto il resto ...
    Bianca Maria
     
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  5. V e n e r e
     
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    :woot: :woot:

    bravissime!!


    :wub: venere
     
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  6. tahyde
     
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    grazie a tutti..la continazione spero ci sarà presto..visto che il tempo da ritagliarsi è poco ma arriverà.
    Ricordo comunque che il racconto è rigorosamente a 4 mani,quindi avrà sempre una doppia firma e una doppia ispirazione :)
     
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  7. tahyde
     
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    L'avventura continua con la scoperta del mare.
    Un'attesa del taxi fuori dal residence che in 5 minuti scarsi ti fa apparire un paesaggio meraviglioso, forse un po' inatteso, ma il Mediterraneo a volte si sa e' capace di stupirci.

    Il mare di Mahdia...

    Il mare era li' presente con le sue onde increspate dal vento,
    una lunga e desolata lingua di terra bianca sferzata da un mare selvaggio, che a tratti sa diventare una tavola turchina,colori da mozzare il fiato particolarmente belli quando baciati dal sole.

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    Un silenzio rotto soltanto da qualche giovane in riva al mare che prontamente si esibiva in qualche performance calcistica godendosi le prime giornate di sole estivo.

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    Poter assaporare pienamente di giornate e posti in un periodo di bassa stagione e' stato un regalo divino.
    Ricordiamo con piacere l'incontro con una scolaresca e la loro successiva invasione... Chissa' perche' poi l'incontro con i bambini ti da sempre quella marcia in piu' verso la comprensione di un paese. Allora capita che ti ritrovi circondato da bimbi che ti osservano incuriositi quasi venissi da un altro pianeta e tu osservi loro e capisci in un certo qual modo da quale tradizione provengano...Un primo timido approccio sfocia in un "assalto" tipico dell'enfasi adolescenziale.
    I loro occhi neri, vispi, lucidi, vivi di chi ha voglia di scoprire il Mondo al di la' di quel mare...

    La gente...

    Parlare della gente e' forse l'argomento a cui siamo piu'legate e che piu' ci tocca nel profondo.
    In fondo si sa e' la gente a fare un luogo che per quanto possa essere povero o ricco, paesaggisticamente bello o meno, e' LEI che lo valorizza o al contrario lo rende sterile.
    E' proprio la ricchezza di sentimenti, la semplicita' delle piccole cose che ci ha fatto propendere nuovamente verso la scoperta sempre piu' specifica della Tunisia.
    La Tunisia e' un paese caratterizzato da un momento di pieno lancio e apertura, si percepisce.
    Lungo il nostro cammino gli incontri sono stati molteplici,non vogliamo soffermarci a farne un quadro socio-politico ma semplicemente raccoglierne un diario di percezioni e sensazioni.
    Gli incontri sono avvenuti spesso per caso piu' che per conoscenze tramite altre persone... perche' in Tunisia spesso le situazioni nascono in modo assolutamente spontaneo.

    Bisogna dirlo per dovere di "cronaca" gli occhi della popolazione tunisina sono bellissimi. Dicono tutto, parlano da soli.
    Abbiamo notato piu' volte quanto i giovani siano articolarmente svegli, intelligenti, predisposti all'apprendimento di una lingua straniera, disposti e contenti di aiutarti nella scoperta del loro Paese e non solo. La pazienza e la voglia nonche' la cura che molti mettono nello spiegarti anche solo una pronuncia o un carattere arabo... Pronti a confrontarsi e a sentire le tue opinioni,curiosi scambi d'idee ed energie.
    E' strano vederli ed e' bello riscoprirli finalmente senza gli occhi di chi, avendo avuto spesso un'informazione filtrata dai media, non ha potuto scoprirli direttamente prima di quel momento.
    E' facile capire che sono abituati alla comunicazione, a quella autentica, quella che si instaura guardandosi negli occhi che nasce fluida e scorre integra o frammentaria nelle strade passando attraverso il vicino di casa, il panettiere o l'amico d'infanzia...

    Li vedi colloquiare ovunque.
    Li osservi disquisire nei caffe' e vedi le generazioni incontrarsi, parlare per ore ed ore e tu rimani la' a chiederti cosa abbiano tanto da dirsi o di che cosa stiano parlando in modo cosi' animato e continuativo.
    Noi del "nord" abituati troppo spesso a non avere tempo neppure per un saluto come si deve nei confronti di chi conosciamo ...legati quasi esclusivamente piu' a mezzi di comunicazione quali il telefono , internet o ad una freddissima chat rimaniamo quasi stupiti nel vedere tanto scambio...
    Bisogna riappropriarsi del tempo!

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    Ragazzi ovunque... la Tunisia e' sicuramente un paese popolato da giovani, tantissimi. Gia' nei primi viaggi nel Nord Africa ne eravamo rimaste colpite.
    Moltissimi ragazzi e molte meno ragazze.
    Giovani eleganti nei portamenti, nei modi... dove l'eleganza non passa di certo attraverso boxer messi in bella vista con la scritta di un noto stilista o attraverso un vestito altrettanto griffato.
    I molti sorrisi dolci, timidi,appena acennati, colti lungo le strade.
    E gli anziani che spesso ti guardano incuriositi,in molti di loro ti accorgi della presenza di una persona saggia che ha o avrebbe molto da dire lo si legge facilmente attraverso le rughe che segnano loro il volto: gli anziani commercianti con i quali abbiamo spesso avuto a che fare nei nostri acquisti, gentil uomini del passato e vere anime del commercio.
    Le donne riservate, dai bellissimi occhi nerissimi o verdi,alcune schive o diffidenti,altre avvolte nei loro scialli ed altre assolutamente protese verso il "modello" occidentale quasi ostentandolo. Questione di tempi e di generazioni...

    Il tempo...

    Il tempo a Mahdia scorre lento, a volte quasi ci si dimentica che ci sia un tempo se non fosse per qualche appuntamento stabilito in qualche ora.
    Mahdia e' assoltamente priva di frenesia, nulla e' veloce... tutto e' legato al dolce scorrere del mare se decidi di lasciarti andare ti abitui presto...

    Questa tranquillità e questo desiderio di genuina umanità ci ha pervaso da sempre e approfittando di alcuni giorni ancora troppo freddi siamo andate alla ricerca dei dintorni più autentici della città, quelli forse meno conosciuti, ma dove poter ritrovare le stesse mani, gli stessi occhi, la stessa natura che potevamo toccare con mano dove alloggiavamo.

    Ad esempio Chebba...

    Chebba,paese di pescatori a circa 30 km di Mahdia è stata una vera scoperta...
    Citta' natale del nostro caro amico M. che ci ha aiutato a vedere le radici oltre che la superficie del suo paese,è' un tipico esempio di villaggio mediterraneo,schiaffeggiato dal vento che si scaglia forte sulla scogliera che corre lungo tutto il perimetro della spiaggia.
    Chebba è un insieme di case bianche e luccicanti che conducono ad un ampio porto, ricettacolo di barche adibite al sostentamento principale del paese: la pesca.

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    Non è arroccata ma distesa, larga e l'idea di ampiezza e' notevole, essendo poi le strade prevalentemente deserte,e attraversate quasi esclusivamente da qualche carro che trasporta frutta o altri generi alimentari.
    Il rumore è solo quello del mare e del vento che si insediano ovunque, ti conducono per mano a camminare a lungo fino ad incontrare così..nel nulla..una torre di avvistamento di epoca romana, che si scaglia sul cielo terso come una lama decisa a trafiggerlo.

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    Poi Ksar el Halle e Moknine...

    Ksar El Halle e Moknine si incontrano sul cammino che da Mahdia porta a Sousse col taxi louage, preso frequentemente per i nostri spostamenti, specie quelli che si potevano fare in giornata.
    Questi 2 paesi sono prevalentemente rinomati nei dintorni soprattutto per i mercati, che in giorni diversi della settimana colorano le strade strette e le piazze dei medesimi, con la loro frutta, ma anche coi loro animali, cianfrusaglie, oggettistica, tutto e più di tutto sia possibile immaginare.
    E' bello però poterli visitare anche durante giornate "neutre", addentrarsi per i piccoli vicoli, dove i bottegai ti guardano come un'extraterrestre, in quanto probabilmente uniche 2 turiste nel raggio d'azione e vedere la realtà quotidiana da vicino, scandita dai ritmi lenti, dalla serenità di chi vende e di chi compra, dai bambini che ti guardano e sorridono dai portoni o rincorrendo un pallone o dagli sguardi furtivi delle donne, che appaiono + frequentemente che in città velate dai teli bianchi.

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    E' una dimensione antica, che forse a tratti ricorda quella del sud negli anni 50', dove la confusione non ha spazio ma anzi ogni cosa è ben definita, scandita dal tempo dilatato e dalla differenza semplice dei mestieri e dei ruoli.

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    Sinceramente ci hanno molto + arricchito questi posti rispetto ad altri + turistici come Sousse e Monastir.
    Soprattutto la prima è un'agglomerato di modernità,albergoni, strade turistiche, lungomare tipico da riviera romagnola e ambiente, secondo il nostro punto di vista, non propriamente raccomandabile.
    La seconda è sicuramente carina, bella soprattutto l'ampia piazza col mausoleo troneggiante di Habib Boughiba (per chi non lo sapesse precedente presidente della repubblica ora quasi "santificato" dal popolo tunisino), ma la medina l'abbiamo trovata un pò artefatta, molto a misura di turista, come anche il porticciolo, senza quella magia semplice e soffusa che Mahdia, i suoi dintorni e altri posti della Tunisia, a loro modo sanno regalare.

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    Dopo questi giorni di avanscoperta decidiamo quindi di conoscere Elyssa, con cui già avevamo preso contatti prima di partire e andiamo trovarla al Cap Madhia, riconoscendo finalmente in maniera tridimensionale quello che è il suo maneggio, e non senza una certa emozione, la piccola Tangi, diventata ormai una bella e grande puledrina!

    Gabi..

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    Gabi è come ce la raffiguravamo nel forum... una persona decisa,schietta, di carattere, con una sensibilià fuori dal comune nei confronti degli animali, con cui è proprio evidente riesce a comunicare, a parlare la stessa lingua pur con versi diversi.
    Con lei parleresti per ore... è una persona colta che ha vissuto e vive la Tunisia sul serio, non solo dal punto di vista turistico. Si è insediata lì da anni e arricchisce molto sentire parlare un'italiana in maniera così completa e interessante del paese in cui vive, senza le convenzioni stereotipate che in genere si appiccicano ad una cultura diversa per etichettarla.

    Apriamo gli occhi su una realtà articolata e sicuramente lacunosa dal punto di vista turisico : quella della difficoltà che molto spesso si tramuta in impossibilità dei collegamenti in Tunisia tramite i mezzi di trasporto.
    In un pomeriggio svanisce il desiderio di poter raggiungere autonomamente Tozeur o Djerba affidandosi a treni,bus, o louage che siano.
    L'unca possibilità è purtroppo quella dell'affitto di una macchina, cosa per noi impossibile avendo lasciato le patenti in Italia.
    Forse ingenuamente non avevamo considerato il problema, credendo che i luoghi turistici, non essendo la Tunisia un paese enorme, fossero collegati fra di loro ma le cose non stanno esattamente così, quindi consigliamo spassionatamente, a chi volesse come noi fare una vacanza fai da te di munirsi di iniziativa e patente di guida per poter ralizzare il proprio itinerario senza rimanere a bocca asciutta....

    Con il deserto però l'abbiamo "spuntata"...l'incontro con lui e' avvenuto proprio grazie all'aiuto di Gabi nel proporci un tour leggermente alternativo ai classici, della Tunisie Voyages.

    Abbiamo voluto rincontrarlo il SAHARA, fortemente...

    Eravamo riuscite a visitarlo a dicembre ma nel mezzo di un'acquazzone che tutto aveva reso un po' meno magico e con la stessa voglia della prima volta l'abbiamo ricercato e incontrato nuovamente,questa volta pero' pareva pronto ad accoglierci nel suo autentico splendore.
    Siamo arrivate a lui, alle sue porte qualche ora prima che il tramonto osasse discendere, a malincuore attraverso una gita organizzata, ma che ci ha consentito lo stesso di poterlo riabbracciare.
    Ad attenderci un sole caldo ma nemmeno insopportabile e dromedari assonnati che, anche se un po' contro voglia ,abbiamo dovuto utilizzare per la traversata nel deserto.

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    Si' perche' questa volta la traversata l'abbiamo fatta davvero, un lungo percorso ci attendeva.

    Il Sahara era pronto a mostrarsi fiero, vanitoso e avvolgente conscio della sua bellezza unica, ammaliante tale da renderti inerte, senza parole...
    Pare quasi conosca i tuoi limiti il deserto... nel viverlo quell'incontro sembra si accorga davvero della tua paura, della tua non conoscenza di quel territorio inusuale, selvaggio e allora ti aiuta, ti accompagna tramite chi nel deserto è nato e lo conosce , lo sa vivere lo sa interpretare, ne e' frutto.

    La sabbia del deserto e' dorata , le dune grandi ti affiancano nel percorso segnato e le oasi appaiono talvolta in mezzo al nulla a ricordarti che c'è sempre vita e che l'acqua scorre a tratti sotto di te.

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    E' difficile pensare nel deserto ad altro che non sia la sua contemplazione... e come se la testa si svuotasse completamente... ci si ritrova piccoli piccoli ci si trasfoma quasi in uno di quei granelli di sabbia che lo compongono e allora ti viene un'irrefrenabile voglia di correre , lontano, scappare via da qualcosa verso qualcosa di non definito, gettarti in quel borotalco rovente ed infinito, sfidando le leggi della tua resistenza fisica.

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    Sarà forse l'incontro con Dio?
    Rimane il dubbio, ma la sensazione che lo sia è forte.

    Proprio all'ora del tramonto, dopo 2 ore e mezza, arriviamo al nostro campo, tende nel bel mezzo del deserto dove l'aria e' frizzante, con i volti accaldati e la sensazione fortissima della sete scendiamo dal dromedario stremato che si rotola immediatamente nella sabbia, le nostre gambe non hanno piu' sensibilita' ma il sole che cala in quel contesto e' un paesaggio che non si dimentica...

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    Cosi' il vento si alza, la stanchezza aumenta, ma la tenda sotto il cielo di stelle puo' aspettare, il cielo dev'essere contemplato e da li' le vedi le stelle,sì che le vedi nel loro bellissimo disegno ad ornare il cielo scuro.

    La prima notte passata nel deserto, in pieno deserto...

    Hai solo una pezzo di tela che ti separa dalle dune e dal cielo e la presenza di chi sai che come te, legata da una forte amicizia e dagli interessi comuni, sta vivendo un momento forte e altrettanto fantastico, il tutto avvolto nel piu' profondo silenzio.Non ci sono spazi per le parole sarebbero solo note stonate in una splendida musica. Cosi pian piano gli occhi si chiudono e ti lasci cullare con la consapevolezza di essere lì e di poter vivere davvero un sogno.

    Al mattino il risveglio e' all'alba non piu' dromedari ad attenerci ma jeep,fare il percorso del ritorno al mattino presto e data la lunghezza e' quasi impensabile.

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    Le jeep nel deserto ci hanno sempre dato una sensazione di liberta' anche se sovente impossibilitate, dato il territorio brullo ,nel prendere velocità.
    Bisogna saperle condurre le jeep nel deserto e vedere questi uomini pronti, esperti ,attenti che sanno condurti attraverso strade che a noi sembrano improvvisate ti da comunque una piacevole sensazione di protezione.
    Cosi' il Sahara pian piano ci scivola via alle spalle, ci fa andar via, ci saluta sapendo di averci regalato tanto ma con la sicurezza e cosapevolezza di ritrovarci presto...


    Other&Tahyde

    (to be continued...)


    Edited by M U R P H Y - 1/8/2006, 12:40
     
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  8. tahyde
     
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    Certo..dopo il Sahara sembra che poco abbia senso..ti riempie così tanto gli occhi ed il cuore che già pensi di essere giunto al traguardo della tua vacanza,senza bisogno di altro...
    Però non eravamo ancora alla fine,c'erano ancora dei giorni..pochi..a disposizione, per far entrare in noi ancora un ritaglio di Tunisia,prima del grande ritorno dopo questo "lungo"viaggio nell'anima.
    Ci sono state altre 2 tappe importanti, che possiamo chiamare 2 rivisitazioni nel nostro percorso, visto che eravamo già state durante il precedente viaggio invernale.
    Ma ci siamo sentite..in maniera + libera e meno condizionata dalle gite organizzate.. di rivedere Kairouan e Tunisi, entrambe raggiunte autonomamente, in louage.

    Kairouan, finalmente ci è apparsa nella sua interezza.
    Certo il suo cuore è quello della grande moschea, uno dei luoghi + sacri mai visti..di una sacralità che si respira all'interno del grande minareto...possente ma delicato nei suoi infiniti e sottili archi che lo sospendono nel canto della preghiera e nello stridio forte ,surreale, di stormi di rondini che volano in circolo, quasi volessero farti rendere conto di qualcosa, quasi volessero dirti nella loro lingua che Dio è lì.

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    Il silenzio che regna a Kairouan è molto profondo..è vero..c'è anche lì una parte turistica e commerciale ma una volta entrati nella parte vecchia della città sembra di camminare in un presepe antico, in un paesaggio mediterraneo bianco e turchese più autentico di quello di Sidi Bou Said.

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    Nonostante il caldo afoso tutto appariva lieve, ma nel contempo altamente simbolico, come saleggiasse una presenza, una presenza silenziosa che abbracciava un pase antico, i suoi scorci e le sue altre moschee..come quella del Barbiere, così finemente variopinta da togliere il fiato...

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    Tunisi ha goduto invece di un soggiorno più prolungato, ad attenderci c'era il nostro caro amico M., che ci ha aiutato a troavare un posto per pernottare ma soprattutto è stata la piacevolissima guida per scoprire meglio una città vista solo in piccolissima parte il giorno di Capodanno.
    Crediamo che anche questa volta non sia stata sufficiente per vedere una città sicuramente variegata e grande com'è la capitale, ma certamente è stata vista in maniera più autentica, con persone del luogo, quindi l'immenso Souk ha avuto più senso, così come il contrasto fra la moderna Habib bourghiba rue e le strade interne colorate dai negozi e da improvvisati banchetti della frutta, ai piedi di innumerevoli bandierine rosse che si intrecciano fra le case come durante una festa di paese.

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    Ricordiamo ancora con immenso piacere una cena a base di ottimo cous cous in un locale"fast food" a parlare di Corano e delle caratteristiche di questo paese..a tratti forse poco islamico, tendente sempre più alla modernità ma ancora, per fortuna, con forti radici, le stesse poi che noti di più in contesti più raccolti, come quella che ha il predominio nel nostro cuore: Mahdia.

    E arriva il momento..
    Il ritorno In Italia...
    E il ritorno giunge FORZATO.

    La preparazione delle valige in particolar modo quando si e' prossimi ad un ritorno da uno di questi Paesi e' sempre difficile, allora spesso in silenzio ci si affretta a rifare le borse quasi per esorcizzarne il momento.
    Spesso le parole sono poche t&o si guardano sapendo che fa male ad entrambe lasciare quel pezzo di vita ritrovata e cominiciano a mixarsi i sentimenti iniziano a pensare AI SALUTI verso chi le ha accompagnate in quest'avventura per tutta la vacanza o solo per attimi...
    Richiamano alla memoria il rumore della porta dello studio che si chiude dietro loro. Ricordano la vsta della terrazza vuota senza piu' gli asciugamani colorati che penzolano dalla corda assieme ai costumi,il rumore del louage che si allontana lento da Mahdia verso Tunisi...
    Ricordano il saluto degli amici,di chi ha voluto far loro compagnia all'aereoporto fino all'attimo prima della partenza, di chi si e' improvvisato amico e di chi ha lasciato un segno.
    Ricordano il rombo dei motori dell'aereo che innalzandosi ha tagliato quel cordone con quella Terra che hanno conosciuto da poco e che ha scaldato tanto il cuore per tutto quel tempo.
    Ricordano l'arrivo nella fredda Milano dove non si ha nemmeno il tempo metter piede a terra e dove subito ci si rende conto che l'Africa e' Africa e qualcuno la risparmi e la protegga finche si puo'...


    Other & Tahyde

    Edited by M U R P H Y - 4/10/2006, 22:59
     
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7 replies since 19/7/2006, 23:40   579 views
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